Notizie Criptovalute Bitcoin è il perfetto hedge contro l’inflazione? Il calcolo a 10 anni non lascia dubbi. Ma attenzione a natura speculativa della cripto

Bitcoin è il perfetto hedge contro l’inflazione? Il calcolo a 10 anni non lascia dubbi. Ma attenzione a natura speculativa della cripto

14 Novembre 2021 11:40

Inflazione ai livelli più alti dal 1990 e il Bitcoin puntualmente segna nuovi record. Coincidenza? Per molti analisti no anzi si tratta di qualcosa che avevano previsto già da tempo, ossia che il più grande asset digitale del mondo diventasse un’ottima copertura contro l’aumento dei prezzi nell’economia.

Il fulcro delle argomentazione è propria che, a differenza dei dollari o di qualsiasi altra valuta tradizionale, la moneta digitale è progettata per avere una fornitura limitata, quindi non può essere svalutata da un governo o una banca centrale.

John Authers di Bloomberg Opinion ha fatto i conti rivelando che nel corso dell’ultimo decennio, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato di circa il 28%, e denominando quell’indicatore in Bitcoin mostra una deflazione del 99,996%. In altre parole, ciò che costava un Bitcoin 10 anni fa, ora costerebbe 0,004 satoshi, o un’unità più piccola della criptovaluta che ora viene scambiata a circa 65.000 dollari.

Bitcoin copertura contro inflazione: sostenitori e contrari a confronto

Sin dalla sua nascita nel 2009, dopo la grande recessione, diversi  analisti sostengono che il Bitcoin è una copertura per l’inflazione.

I dati sui prezzi al consumo degli Stati Uniti resi noti qualche giorno fa, rivelando un aumento al ritmo annuale più veloce dal 1990, hanno di fatto consacrato che l’alta inflazione è un segno distintivo della ripresa pandemica. Molti importanti investitori e analisti di Wall Street hanno sostenuto l’idea di usare le criptovalute come copertura contro l’aumento dei prezzi.

Così l’investitore miliardario Carl Icahn ha definito per esempio il Bitcoin la migliore copertura dall’inflazione,   proprio in un momento, quale quello che stiamo vivendo, in cui le fiammate dei prezzi sono diventate il chiodo fisso degli investitori.

Simile la view del trader leggendario Paul Tudor Jones che ha definito il Bitcoin un hedge per tutelarsi dall’inflazione migliore dell’oro“Il Bitcoin sarebbe un hedge grandioso – ha detto Jones, intervenendo nella trasmissione della CNBC “Squawk Box” – Chiaramente, in questo momento le criptovalute stanno vincendo la gara contro l’oro…credo anche che sarebbero un hedge molto buono contro l’inflazione”.

E se fosse proprio questo il vero motivo che sta portando il Bitcoin a toccare nuove vette, ovvero il fatto di essere sempre più percepito alla stregua di un hedge contro l’inflazione? Lo pensano gli strategist di JP Morgan, che fanno parte del team di Nikolaos Panigirtzoglou, spiegando il rally del Bitcoin: “Di per sé, è improbabile che il BITO (ETF sul Bitcoin sbarcato sul Nyse) possa scatenare una nuova fase di un ammontare significativo di capitali freschi che si riversano sul Bitcoin – hanno scritto gli strategist, riferendosi al ProShares Bitcoin Strategy ETF – Noi riteniamo che la percezione del Bitcoin come un hedge contro l’inflazione migliore dell’oro sia la principale ragione di questo rialzo, visto che è dal mese di settembre che è in atto un trasferimento di fondi dagli ETF sull’oro verso i fondi che investono in Bitcoin”.

Circa la metà del rally del bitcoin dettato da timori inflattivi

Gli economisti di Bloomberg Economics stimano che circa la metà dei recenti rendimenti di Bitcoin possono essere spiegati dai timori di inflazione, mentre l’altra metà proviene dall’esuberanza del mercato e dal momentum trading. Ma ci sono anche molte contro-argomentazioni, in particolare il fatto che Bitcoin non esiste da abbastanza tempo per stabilire che può sicuramente agire come una copertura in mezzo all’aumento dei prezzi.

“Non abbiamo una storia abbastanza lunga per affermare che Bitcoin è davvero una copertura contro l’inflazione”, ha detto Wilfred Daye di Securitize Capital. “Direi che l’oro è ancora una migliore copertura contro l’inflazione. Ma il Bitcoin come copertura dell’inflazione è un nuovo concetto attraente e la gente ama le nuove idee”.

Teoricamente, non c’è alcun legame tra l’offerta di Bitcoin e tutto ciò che accade con la Federal Reserve o qualsiasi banca centrale, dice Cam Harvey, professore della Duke University e partner di Research Affiliates. Ciò significa che non dovrebbe essere influenzato da qualsiasi politica inflazionistica che viene perseguita in tutto il mondo. Inoltre, il prezzo di Bitcoin è molto volatile – e a lungo termine, l’inflazione non lo è, dice.

Nella sua ricerca sull’oro, Harvey ha scoperto che ha tenuto bene il suo valore per millenni. Ma ha anche scoperto che è soggetto a manie e crolli su periodi più brevi. Infine, Bitcoin non si comporta come se fosse disaccoppiato da tutto il resto dell’economia. “Si comporta come un bene speculativo“, ha detto Harvey citando il calo della moneta nel marzo 2020, quando ha perso circa la metà del suo valore in mezzo a un crollo delle azioni statunitensi. “Gli investitori devono essere cauti se pensano che un’allocazione al Bitcoin fornirà una protezione dall’inflazione a breve termine, perché sappiamo che se l’inflazione sale inaspettatamente, ciò è negativo per le azioni”. “E se qualcosa è negativo per le azioni, questo potrebbe portare a un trade risk-off” conclude.