Notizie Criptovalute Bitcoin +40% YTD, ma da hedge fund è alert Fed

Bitcoin +40% YTD, ma da hedge fund è alert Fed

30 Gennaio 2023 15:41

Il Bitcoin si appresta a chiudere il mese di gennaio migliore dal 2013, sulla scia delle speculazioni degli investitori, che scommettono su una Fed meno hawkish sui tassi e sull’inizio di un nuovo capitolo per il mondo delle criptovalute, azzannato nel 2022 da diverse crisi e dal crac della piattaforma di Sam Bankman-Friedman FTX.

C’è anche una componente psicologica – come sempre, d’altronde – che giustifica la poderosa ripresa della criptovaluta numero uno al mondo, scattata dall’inizio del 2023 di oltre il 40%.

A spiegarla è Noelle Acheson, autrice della newsletter Crypto is Macro Now.

Acheson fa notare che gennaio “dà l’impressione di essere il mese di un nuovo inizio, caratterizzato da una chiarezza maggiore sugli iter fallimentari (relativi al mondo crypto)” , a fronte di “fondamentali del mercato che indicano che il peggio è alle nostre spalle”.

Ma è davvero così?

Il rally del Bitcoin, così come il rally del Nasdaq – volato dall’inizio del 2023 di oltre l’11% – e il rally di alcuni titoli tecnologici – che dire dell’incredibile rimonta di Tesla, titolo volato di oltre il 40% YTD ? – sono strettamente collegati al ritorno della propensione al rischio da parte degli investitori, dopo la maxi ritirata del 2022.

Tuttavia, questo ritorno dipende strettamente dalle attese su cosa faranno le banche centrali, in primis la Fed di Jerome Powell.

Gli ultimi dati sull’inflazione Usa hanno confermato lo smorzarsi delle pressioni rialziste sui prezzi: da qui a dire che Jerome Powell & Co siano pronti addirittura a tagliare i tassi ce ne passa, e non poco.

Segnali più chiari arriveranno con l’annuncio sui rialzi dei tassi che il Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve, farà dopodomani, al termine di una riunione di due giorni che inizierà domani, 31 gennaio.

Powell & Co sono davvero pronti alla svolta dovish o almeno meno hawkish?

Alcuni fattori dicono il contrario: magari non si assisterà più ad annunci di strette monetarie di 75 punti base, ma questo non esclude che i tassi sui fed Usa possano essere lasciati a livelli più alti, tra l’altro per un arco di tempo più lungo; e che, dunque, i tagli ai tassi vengano confinati nel mondo delle vane speranze, almeno per il momento.

Da hedge fund scommessa bearish record contro futures Treasuries

Un avvertimento in tal senso è arrivato nelle ultime ore dai dati resi noti dalla Commodity Futures Trading Commission, da cui è risultato che, in data 24 giugno, l’industria degli hedge fund ha lanciato la più grande puntata bearish della storia sui futures dei bond Usa.

La notizia, riportata da Bloomberg, fa scattare nuovi dubbi sulla fine imminente di una Fed falco sui tassi. In numeri, il parametro aggregato che misura le posizioni short nette non commerciali accumulate su tutte le scadenze dei Treasuries, ha toccato il record di 2,4 milioni di contratti, a conferma di come la scommessa di un dietrofront da parte della banca centrale Usa sia probabilmente non solo prematura ma anche errata.

Proprio queste aspettative hanno scatenato in questo mese di gennaio vicino ormai alla conclusione un boom di buy sui Treasuries Usa, che ha portato l’indice dei bond compilato da Bloomberg a salire del 2,3% dall’inizio di gennaio, dopo il crollo del 12,5% nel 2022.

Ma ora la scommessa short degli hedge fund contro i futures dei Treasuries Usa alimenta il sospetto che il rally stesso dei Treasuries sia destinato a confermarsi un fenomeno di breve durata.

Nell’ultimo meeting del 2022, il Fomc ha alzato i tassi di 50 bp, portandoli nel range compreso tra il 4,25% e il 4,5% e rallentando il passo degli aumenti dei tassi dopo quattro strette consecutive da 75 bp.

Le ultime proiezioni dei responsabili di politica monetaria – contenute nel dot plot – indicano tassi in aumento oltre il 5% quest’anno, livello a cui dovrebbero rimanere fino al 2024.

Per dopodomani mercoledì 1° febbraio i mercati scommettono su una stretta monetaria di 25 punti base.

In questo contesto, a dispetto dei vari timori e rumor, i sostenitori del Bitcoin non mancano.

E’ il caso di Rick Bensignor di Bensignor Investment Strategies, che ritiene che il Bitcoin ormai sia pronto per testare di nuovo quota 25.000 dollari, livello toccato per l’ultima volta nel mese di agosto.

Al momento, i prezzi della criptovaluta numero uno al mondo viaggiano attorno a quota $23.250, con gli investitori che scommettono sull’intera ripresa del mondo crypto.

LEGGI ANCHE

Boom Bitcoin: il dubbio svolta o trappola per tori