Bill Gates non tifa per il bitcoin: cripto mania è grande rischio se non hai soldi di Musk, in più fa male all’ambiente
Diffidare dal Bitcoin, parola di Bill Gates. Il cofondatore di Microsoft in un’intervista a Bloomberg mostra molta cautela sulla criptovaluta guardando anche sul suo impatto monstre a livello ambientale. La terza persona più ricca del mondo non è un fan del Bitcoin, in parte proprio per motivi ambientali. Secondo Gates, non solo il Bitcoin sfrutta molta energia, ma può anche causare problemi per gli investitori considerando la volatilità che caratterizza la criptovaluta. “Elon Musk ha tonnellate di denaro ed è molto attento nei suoi investimenti, quindi non mi preoccupo che il suo Bitcoin possa salire o scendere a caso”, ha detto Gates.
“Ma ci sono persone che vengono intrappolate in queste manie, e potrebbero non avere così tanti soldi da risparmiare, quindi non sono rialzista sul Bitcoin, e il mio pensiero generale sarebbe che, se hai meno soldi di Elon, probabilmente dovresti stare attento”. Il filantropo Gates ha sostenuto inoltre che le criptovalute hanno causato morti in modo abbastanza diretto e pensa anche che l’anonimato dietro le transazioni in bitcoin non sia una buona cosa. “La Fondazione Gates fa molto in termini di valuta digitale, ma queste sono cose in cui si può vedere chi sta facendo la transazione”, ha detto nell’intervista a Bloomberg. “Il denaro digitale è una buona cosa, è un approccio diverso”. Anche la segretaria del Tesoro Janet Yellen ha espresso i suoi dubbi sulle criptovalute, e il loro impatto ambientale, data la quantità di energia utilizzata nel mining dei token digitali.
“È un modo estremamente inefficiente di condurre transazioni e la quantità di energia che viene consumata nel processare quelle transazioni è sconcertante” ha sostenuto in una recente intervista al NYT. Il consumo annuale di elettricità di Bitcoin lo pone al limite dell’equivalente di uno dei primi 30 paesi al mondo. In un anno utilizza circa la stessa elettricità dell’intera popolazione del Pakistan (circa 217 milioni di persone) e nel mondo sviluppato più di quella olandese (circa 17,5 milioni di persone).