Bilancio 2015 da incorniciare per l’m&a: 3,1 trilioni di dollari (+25%)
Con 10mila operazioni di fusione e acquisizione per un importo complessivo di 3,1 trilioni di dollari, e un incremento del 25% sul 2014, il 2015 si è rivelato un anno record per le operazioni di merger and acquisition nel mondo, indice di un’inversione di tendenza rispetto agli anni successivi alla recessione del 2008 e segnale inequivocabile di una ripresa del ciclo economico. Ancora più importante, secondo Thomson Reuters (primo provider al mondo di dati relativi al settore), il bilancio dell’m&a internazionale per quanto riguarda le operazioni annunciate e non ancora concluse. Secondo il report annuale di Thomson Reuters c’è stato infatti un incremento del 42% del numero di operazioni per un valore complessivo di 4,7 trilioni di dollari, poco inferiore al picco registrato nel 2007, quando furono concluse operazioni per 4.600 miliardi di dollari.
Pharma settore leader
Grazie alla fusione più grande dell’anno, quella tra Pfizer e Allergan da 160 miliardi di dollari, il pharma è stato il settore più vivace con accordi già conclusi per 723,7 miliardi di dollari e deal annunciati per altri 713,1 miliardi. Il settore beverage è stato dominato dall’operazione Anheuser-Busch InBev e SabMiller da 117,4 miliardi, mentre nel settore oil l’operazione più importante è stata quella tra Royal Dutch Shell e Bg Group da 81,5 miliardi di dollari.
Stati Uniti in testa
Il 2015 ha confermato la supremazia delle multinazionali americane nelle operazioni m&a, che si aggiudicano la metà perfetta del mercato, cioè 2,3 trilioni di dollari di operazioni annunciate, con un incremento del 64% sul 2014. Insieme all’area Asia-Pacifico – che per la prima volta ha superato il trilione di dollari di operazioni annunciate e ha chiuso con 700 miliardi di dollari di deal – gli Stati Uniti rappresentano ben il 74% delle attività m&a nel mondo. Fanalino di coda l’Europa con 600 miliardi di operazioni concluse. Quanto alla sola area Asia-Pacifico risulta in crescita del 55% sul 2014 con operazioni di punta come l’acquisizione da parte di Hutchinson Wampoa della Cheung Kong del magnate Li Ka Shing e quella di China National Chemical su Pirelli per 7,2 miliardi. Da sottolineare infine che la Cina si afferma per la prima volta come secondo mercato mondiale dell’m&a dopo gli Stati Uniti.