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BCE verso una stretta sui tassi. Le attese degli analisti

4 Maggio 2023 12:26

Dopo la riunione della Fed di ieri, oggi l’attenzione si sposta sulla Banca centrale europea. Secondo la gran parte degli analisti, l’istituto di Francoforte procederà con un nuovo rialzo dei tassi di interesse di 25 punti base. Una mossa più aggressiva, però non è del tutto esclusa. Secondo gli analisti di JPMorgan Chase e Bank of America, l’istituto guidato da Christine Lagarde opterà per un aumento di 50 punti base in seguito ai numeri sull’inflazione dell’Eurozona, in forte crescita nel mese di aprile.

Meeting BCE, l’inflazione continua a mordere

Dopo il rialzo da 25 punti base della Fed, la Bce potrebbe seguirla sulla stessa strada se la mediazione tra falchi e colombe andrà a buon fine, scartando l’ipotesi di un rialzo maggiore.

Gli ultimi dati sull’inflazione dei paesi dell’Eurozona ad aprile hanno mostrato un ritorno alla crescita e sembra abbiano mosso il dibattito all’interno del board, sulle future mosse dell’istituto di Francoforte. Proprio mercoledì scorso, l’Eurostat, la centrale di elaborazione statistica dell’Ue, ha comunicato che l’inflazione ad aprile nell’eurozona ha registrato un rialzo su base annuale del 7% (+8,3% in Italia, secondo Istat), in crescita dal 6,9% tendenziale del mese di marzo.

Se per la Fed, si prospetta una pausa dei rialzi, per Francoforte il ciclo di rialzi, il più rapido dal dopoguerra, potrebbe proseguire anche a giugno, sfidando i timori di una recessione e i contraccolpi sui Paesi molto indebitati, come l’Italia, destinata a veder lievitare ancora di più la sua spesa per interessi.

I funzionari segnalano sempre più che il ciclo dei rialzi aggressivo dei tassi, il più aggressivo nella storia della BCE, si sta avvicinando alla conclusione, con i mercati e gli analisti che scontano altri due aumenti nel 2023, oltre l’aumento di oggi, portando così il tasso sui depositi al 3,75%.

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Meeting BCE, le attese

I membri falchi del Consiglio direttivo dell’istituto di Francoforte potrebbero ancora mantenere la loro attenzione sull’inflazione core, depurata dei prezzi dei beni alimentari ed energia, attualmente al 5,6% su base annuale. Un compromesso sui tassi potrebbe essere appunto un aumento più moderato ma uno stop non è attualmente un opzione con un livello dell’inflazione fuori controllo.

“Ci aspettiamo che la Bce aumenti i principali tassi di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 3,25%. Nell’Eurozona e in particolare all’interno della Bce, i falchi si concentreranno sulla crescita ancora in miglioramento, l’inflazione troppo alta e una crescita forte dei salari nominali; mentre i membri più dovish sottolineeranno la debolezza della domanda interna, il rallentamento dell’inflazione e la crescita negativa dei salari reali.” Scrive in una nota Gero Jung, Chief Economist di Mirabaud AM

Mentre per quanto riguarda la forward guidance, Jung commenta così, “Riteniamo che la Presidente Lagarde darà indicazioni complessivamente neutre per quanto riguarda le decisioni future. A nostro avviso, c’è il rischio che la Bce adotti una politica di rialzi dei tassi meno aggressiva. Osserviamo che, nonostante le indagini PMI diano un’immagine solida delle imprese, la crescita effettiva del PIL nel primo trimestre è stata bassa, con un aumento di appena lo 0,1% rispetto al trimestre precedente.”

Francoforte prosegue con il QT

La BCE ha iniziato a ridurre il proprio portafoglio di obbligazioni, pari a circa 5 trilioni di euro (5,5 trilioni di dollari), di 15 miliardi di euro al mese a marzo. Per il momento ciò non ha causato difficoltà sui mercati finanziari, ma ha aumentato le aspettative, che le riduzioni accelereranno dopo giugno, quando verrà rivisto il ritmo di roll-off esistente.

Il mese scorso, il membro del comitato esecutivo Isabel Schnabel ha dichiarato l’obiettivo ad eliminare completamente i reinvestimenti nell’ambito del Asset Purchase Program (APP), con tempistiche precise da definire “Presto.”