BCE pronta a tagliare i tassi: attenzione ai titoli bancari
Siamo ormai prossimi ad uno degli eventi più attesi nel panorama macroeconomico europeo e mondiale: la probabile decisione della Banca Centrale Europea (BCE) di tagliare i tassi di interesse dopo quindici sedute consecutive di aumenti o mantenimento del livello corrente. Gli effetti di questa decisione si preannunciano notevoli, sia per l’economia reale, data la relazione inversa tra tassi di interesse ed inflazione, sia per molti dei titoli quotati nelle borse europee, con particolare attenzione al settore bancario e finanziario.
L’impatto dei tagli dei tassi sulle banche
Storicamente, i tagli dei tassi della Banca Centrale Europea (BCE) hanno effetti rilevanti sui titoli azionari bancari. Nel breve termine è elevata la probabilità che un eventuale taglio dei tassi d’interesse tenda a ridurre il margine di interesse netto delle banche, cioè la differenza tra gli interessi che incassano sui prestiti e quelli che pagano sui depositi. Questo può avere un impatto negativo sui profitti bancari e, di conseguenza, sui loro titoli azionari.
Nel lungo termine, invece, tassi d’interesse più bassi possono stimolare la domanda di prestiti, poiché le imprese e i consumatori trovano più conveniente prendere in prestito denaro. Questo può aumentare i volumi di prestito e compensare, almeno in parte, la riduzione del margine di interesse netto. Un ulteriore effetto derivato è la più elevata probabilità di rimborsare un prestito meno oneroso per la controparte, diminuendone pertanto il rischio di default e migliorando la qualità media del credito.
Nel contesto attuale la decisione della BCE riguardo ad un potenziale taglio si preannuncia particolarmente attesa con un’elevata probabilità di assistere a sessioni caratterizzate da grande volatilità per i titoli legati a questi settori.
Un occhio ai bancari italiani: cosa attendersi da Unicredit, Intesa e Banco Bpm
Tre fra i principali protagonisti dell’indice italiano FTSE MIB, Unicredit (UCG), Intesa Sanpaolo (ISP) e Banco BPM (BAMI), sono sotto la lente di ingrandimento nell’attesa della pubblicazione della decisione sui tassi di interesse da parte della BCE. Di seguito un’analisi sui grafici per monitorarne i principali livelli.
Unicredit, rallenta con la divergenza ribassista?
La seduta alla vigilia dell’annuncio sul potenziale taglio dei tassi per UCG si apre con un debole tentativo di recuperare il -4,2% di martedì 4 giugno. Seppur il trend principale presenti un forza rialzista importante, l’attesa di un taglio dei tassi preannuncia un breve periodo di volatilità e probabile lateralità per Unicredit. Il titolo, che segna un +44% da inizio anno e + 93,5% a dodici mesi, potrebbe infatti virare leggermente al ribasso a seguito dell’annuncio della BCE. Dopo aver registrato con i € 37,18 nella seduta di lunedì 3 giugno dei nuovi massimi relativi (su livelli che non venivano toccati da maggio 2011), la conferma del potenziale segnale di rallentamento del titolo potrebbe arrivare dalla divergenza tra il grafico dei prezzi e quello del RSI a 14 periodi. La rottura del supporto in area € 35,815 potrebbe segnare un periodo di lateralità o di retest dei supporti statici successivi che intervallano l’area € 34,495 – 33,09. In generale, si evidenzia tuttavia un’elevata forza del titolo nel lungo periodo, coerentemente con gli effetti della politica monetaria sui titoli legati al settore bancario.
Intesa Sanpaolo, nuova pausa di accumulazione?
Anche per ISP la seduta che precede la decisione sui tassi apre cercando di dare una risposta alla chiusura della seduta precedente che ha visto il titolo perdere il 2,5%, segnando un open price di € 3,562 virando però poi in negativo. Il pattern grafico che si presenta mostra un’importante trend rialzista per il titolo di Intesa, spinto anche dalle decisioni in termini di politica economica e monetaria della BCE. Dopo il rally partito da ottobre 2022, che, dopo aver toccato i massimi relativi da maggio 2008 (chiudendo la seduta del 17 maggio a € 3,769) e registrato un +34% da inizio anno e +57,8% su base annuale, si potrebbe assistere ad una nuova pausa di accumulazione che faccia prendere fiato. L’impatto di breve termine di un eventuale taglio dei tassi potrebbe spingere il titolo a rompere i primi supporti, tra cui quello dinamico (rappresentato dalla linea rossa) e successivamente quello statico in area € 3,429. L’area sottostante compresa con il supporto a € 3,1095 potrebbe essere scenario di una potenziale fase di accumulazione di breve termine per poi seguire nuovamente il trend principale che ricordiamo essere ancora fortemente rialzista nell’orizzonte temporale di lungo periodo. Un’eventuale pausa potrebbe inoltre essere confermata dalla divergenza in atto tra il grafico dei prezzi e quello dell’RSI a 14 periodi che mostra una leggera tendenza ribassista dopo essere transitato tra marzo ed aprile in area di ipercomprato.
Banco BPM, potenziale doppio massimo?
Anche il terzo polo bancario italiano, Banco BPM, arriva alla decisione della BCE sui tassi di interesse con un rally che ha registrato un +32,7% da inizio 2024 e +68,9% su base annuale. Coerentemente con le analisi dei competitors, Unicredit ed Intesa Sanpaolo, il probabile taglio dei tassi che verrà annunciato può portare ad un potenziale rallentamento della corsa del titolo BAMI dopo aver registrato dei massimi relativi su livelli che non si toccavano da febbraio 2016. In questo caso i livelli da osservare nel breve termine coincidono anche con un potenziale pattern di doppio massimo che potrebbe portare ad una correzione di breve termine. La conferma in questo caso si avrebbe con la rottura del supporto in area € 6,402 che proietterebbe il titolo in area €6,104-5,808. A dar forza all’analisi c’è anche in questo caso una divergenza tra grafico dei prezzi e RSI a 14 periodi che potrebbe preannunciare una perdita di forza da parte del titolo, dopo essere entrato in area di ipercomprato.
Salvo soprese, i mercati sembra abbiano già cominciato a scontare la notizia dell’annuncio sui tagli, confermando uno scenario che può portare a pensare ad una pausa di breve termine. Nel lungo periodo rimane tuttavia forte il trend rialzista che accomuna i tre principali titoli italiani, lasciando pensare che la corsa al rialzo sia ancora in essere.