Notizie Notizie Mondo Bce e la scommessa sbagliata sui bond Steinhoff. Paga (s)vendita con perdite di milioni di euro

Bce e la scommessa sbagliata sui bond Steinhoff. Paga (s)vendita con perdite di milioni di euro

9 Gennaio 2018 10:21

Alla fine la Bce ha smobilizzato i bond Steinhoff. La decisione è stata presa dopo la grave crisi che ha investito il gigante retail, e sulla scia delle polemiche sull’esposizione che, nell’ambito del suo programma di acquisti di corporate bond, la Banca centrale europea di Mario Draghi aveva accumulato sull’obbligazione. La vendita è stata praticamente una svendita, visto il collasso dei prezzi delle obbligazioni: con lo smobilizzo, stando a quanto riporta il Financial Times, la Bce ha dovuto contabilizzare una perdita di milioni di euro.

Il quotidiano britannico rende noto sulla base di una fonte che la Bce aveva acquistato i bond Steinhoff per un valore di 100 milioni di euro. Visto che i bond sono stati scambiati la scorsa settimana (secondo i dati di Tradeweb) per un valore compreso tra 49 e 59 centesimi di euro, si calcola che Francoforte abbia perso 50 milioni di euro circa.

La questione è ancora più preoccupante se si considera che, secondo un’analisi condotta da UBS, la banca centrale detiene almeno altri 26 bond che hanno un rating “junk”, per un valore di 18 miliardi di euro.

I rumor sugli acquisti di tali bond sono stati tra l’altro confermati dallo stesso Draghi, in occasione dell’ultima riunione della Bce, dello scorso 14 dicembre. Il banchiere aveva precisato anche che gli acquisti dei bond Steinhoff erano terminati nel momento stesso in cui erano emersi i primi problemi per la società.

Sta di fatto che quei bond continuano a figurare nel bilancio della Banca centrale europea che, alla fine, ha deciso di liberarsene.  La vendita è avvenuta venerdì scorso: la transazione è dimostrata dal fatto che, nell’ultima lista degli strumenti finanziari che la Bce detiene in relazione al suo programma di acquisto di corporate bond CSPP, è sparito l’ISIN XS1650590349, che identificava le obbligazioni in mano all’istituto. L’ISIN si riferisce in particolare all’acquisto dei bond Steinhoff con scadenza nel 2025 che erano stati emessi per 800 milioni di euro.

Il caso dei bond Steinhoff era nato all’inizio di dicembre, quando era stato uno stesso funzionario della Bce a riferire a Bloomberg che la Bce deteneva “alcuni” dei bond che erano stati emessi a luglio da Steinhoff Europe AG.

L’acquisto, che era avvenuto tra l’altro nello stesso mese dell’emissione, aveva alimentato diversi interrogativi sul piano con cui la Bce di Mario Draghi, oltre ad acquistare titoli di stato dei paesi membri dell’Eurozona, fa shopping di diverse obbligazioni societarie.

Dai dati di UBS era emerso tra l’altro che la Bce era il detentore numero uno di questi bond. Le domande non erano tuttavia legate ‘soltanto’ alla rischiosità del prodotto, parcheggiato fino a venerdì scorso nel bilancio della Bce.

Con il downgrade di Moody’s a Caa1, praticamente uno dei livelli più profondi del rating “junk”, spazzatura, tali bond avevano perso anche il requisito che aveva reso possibile il loro acquisto da Draghi & Co. (il piano di acquisti implica che le obbligazioni acquistate dalla Banca centrale abbiano almeno un rating pari a ‘investment grade’).

Steinhoff International, il secondo colosso europeo attivo nel mercato dell’arredamento, è nato in Sud Africa ed è diventato un gigante retail attivo in Australia, Europa e Stati Uniti.

E’ dal 2015 che Steinhoff è nel mirino delle autorità investigative tedesche per presunti reati di natura fiscale.

Il mese scorso la società – conosciuta per essere la holding a cui fanno capo diverse aziende, come la catena francese di mobili Conforama, Mattress Firm degli Usa, e Poundland nel Regno Unito, e che ha alle due dipendenze 130.000 persone in tutto il mondo – ha incaricato PwC di far luce sulle irregolarità contabili attraverso una “indagine indipendente”, annunciando contestualmente le dimissioni del suo AD Markus Jooste. Secondo quanto riportato da Reuters, Steinhoff International non avrebbe informato gli azionisti su transazioni per un valore di quasi 1 miliardo di dollari.

Sempre il mese scorso, quando è scoppiato lo scandalo, la società ha anche cancellato il mese scorso la deadline del 31 gennaio del 2018 per la presentazione del suo bilancio consolidato, affermando che la pubblicazione avverrà solo “quando sarà nella posizione di farlo”. La scorsa settimana il gruppo ha reso noto un piano per assumere un esperto indipendente di ristrutturazione dei debiti, che dia il via al suo risanamento, dopo aver comunicato l’intenzione di raccogliere tre miliardi di euro in contanti, attraverso la vendita di asset.

Ribattezzata da molti la nuova Enron, con debiti per 18 miliardi, Steinhoff sta facendo tremare anche alcune banche.

La notizia del declino del gigante ha avuto ancora più rilevanza proprio per il coinvolgimento della Bce. Che si è contraddetta non poco.

Draghi aveva sottolineato infatti che l’obiettivo della Bce non è quello di fare profitti o evitare perdite con l’acquisto dei corporate bond.

Ma la Bce ha fatto due cose che non possono passare inosservate: intanto, ha sostituito la frase originale “L’Eurosistema non è obbligato a vendere le sue partecipazioni nel caso di un downgrade che porti il rating al di sotto di quello richiesto per la qualità del credito”, con la nuova frase: “l’Eurosistema potrebbe scegliere, ma non è obbligata a farlo, di vendere le proprie partecipazioni nel caso in cui esse perdano i requisiti per il loro acquisto, per esempio nel caso di un downgrade che porti il rating al di sotto di quello richiesto per la qualità del credito”.

Seconda cosa: ha deciso di smobilizzare quei bond, inviando ai mercati un messaggio confuso, visto che il mercato ha sempre creduto che la Bce, nell’ambito del suo programma di acquisto, avrebbe effettuato solo acquisti, e mai vendite.