Bce, bufera inflazione-paghe: staff boccia Lagarde
Tempi difficili per la presidente della Bce Christine Lagarde, nel mirino dello stesso staff dell’Eurotower.
Lagarde è alle prese con le infuocate critiche che vedono come mittente l’Italia di Giorgia Meloni e le stesse banche italiane, come ha confermato il recente altolà al rialzo dei tassi arrivato da Antonuo Patuelli, numero uno dell’ABI.
La numero uno della Bce è bersagliata tuttavia da settimane anche dai commenti roventi, oltre che di alcuni economisti e strategist, che arrivano dal suo stesso staff. E’ quanto emerge dai risultati di un sondaggio che è stato lanciato dal sindacato IPSO, diffusi in via esclusiva dall’agenzia di stampa Reuters.
Staff Bce scontento di gestione inflazione e paghe
Nell’articolo di Reuters, si legge che “lo staff della Bce sta perdendo la fiducia nella leadership dell’istituzione, a seguito dell’incapacità della banca centrale nel riuscire a controllare l’inflazione”.
Non finisce qui. Lo staff è scontento anche dei compensi ricevuti che sono rimasti indietro rispetto all’inflazione che la Bce sta tentando di spegnere.
Si tratta del primo sondaggio sulla fiducia nei confronti della Bce che il sindacato Ipso ha lanciato da quando Christine Lagarde ha preso il timone dell’Eurotower, alla fine del 2019.
L’Ipso è il sindacato che rappresenta i diritti dei dipendenti della Bce e che detiene ben sei dei nove seggi della Commissione che rappresenta lo staff dell’Eurotower.
Va detto che è un po’ , in realtà, che lo staff dei dipendenti ce l’ha con Lagarde.
Già alla fine di novembre del 2022, riportava Politico, il board dell’Ipso era entrato in conflitto con i vertici della banca centrale europea, che ha sede a Francoforte.
A fronte dei vertici dell’istituzione, che avevano proposto un incremento dei salari dell’1,3% a partire dal gennaio del 2023, il sindacato faceva notare come l’inflazione della Germania, nel mese di ottobre, fosse scattata al ritmo del 4,6%.
“La discrepanza tra questi due numeri – scriveva Ipso in una lettera visionata da Politico dello scorso 17 novembre – significa che ciascuno di noi soffrirà una perdita permanente del potere di acquisto. La Bce non è capace (o non vuole?) proteggere il suo proprio staff dalle conseguenze dell’inflazione!“.
Ora, dal sondaggio riportato da Reuters, emerge che il malcontento, nelle stanze dell’Eurotower, è alto:
due terzi di 1.600 dipendenti della Bce intervistati hanno risposto che la loro fiducia in Lagarde e nel resto del board della Bce è stata danneggiata dai recenti sviluppi, relativi all’elevata inflazione e al mancato aumento delle paghe.
Alla domanda sulla fiducia riposta nella capacità di Lagarde di guidare e gestire la Bce, un numero inferiore alla metà degli interpellati ha parlato di fiducia “moderata (il 34,3%)”, o “alta (14,6%)”.
Più del 40% dello staff ha risposto affermando di avere una fiducia bassa (28,6%) o nessuna fiducia (12%) nei confronti dei vertici, mentre il 10,5% non ha saputo rispondere.
“Questa è una grave preoccupazione per la nostra istituzione, visto che nessuno può gestire in modo corretto un’organizzazione senza la fiducia della propria forza lavoro”, ha scritto il sindacato Ipso in una email visionata da Reuters.
Lagarde: se non fosse per loro sarei una cowgirl sola e triste..
L’agenzia ha ricordato le stesse parole che Lagarde aveva proferito un mese fa nel corso di un evento a cui avevano partecipato i suoi dipendenti, avendo cura di sottolineare che Lagarde non è una economista e non ha mai ricoperto cariche di banchiere centrale prima di diventare numero uno della Bce:
“Se non fosse per loro, sarei una cowgirl sola e triste, persa in qualche angolo della Pampa della politica monetaria”, aveva detto Lagarde riferendosi ai suoi dipendenti.
Un portavoce della Bce interpellato da Reuters ha preferito non rilasciare un commento diretto sull’esito del sondaggio.
Il portavoce ha tuttavia menzionato i risultati di un altro sondaggio sullo staff, che era stato lanciato l’anno scorso dalla stessa banca centrale.
I risultati mostravano che l‘83% dei quasi 3.000 interpellati era orgoglioso di lavorare per la Bce e che il 72% consigliava un lavoro proprio all’Eurotower.
Altri sondaggi lanciati sempre dalla banca centrale nel 2020-2021 avevano rilevato che l’80% circa degli intervistati era rimasto soddisfatto delle misure che la Banca centrale aveva adottato per proteggere la salute del proprio staff dalle infezioni provocate dalla pandemia Covid.
Sempre più a rischio la credibilità di Christine Lagarde, affossata dalle critiche di diversi esponenti del governo Meloni, il ministro della Difesa Guido Crosetto in primis.
Secondo le critiche, l’Eurotower starebbe esagerando ad alzare i tassi dell’Eurozona, nel suo intento di spegnere la miccia dell’inflazione che alla fine rischierebbe di provocare una grave recessione nell’area euro.
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Nelle ultime ore alcuni rumor diffusi dall’agenzia Bloomberg hanno scatenato forti buy sui BTP, facendo così scivolare lo spread BTP-Bund e i tassi dei titoli di stato del made in Italy.
Ci ha pensato tuttavia l’esponente francese del Consiglio direttivo della Bce, Francois Villeroy de Galhau, a far rientrare le scommesse dei mercati.