Notizie Notizie Mondo Bce, Ignazio Angeloni: Da noi nessun favoritismo in base alla nazionalità. Rialzo tassi? Arma a doppio taglio per le banche

Bce, Ignazio Angeloni: Da noi nessun favoritismo in base alla nazionalità. Rialzo tassi? Arma a doppio taglio per le banche

24 Marzo 2017 15:25

La quantità complessiva di crediti deteriorati che pesano sui bilanci delle banche è ancora molto alta, ma allo stesso tempo si assiste a un lieve miglioramento. Parola di Ignazio Angeloni, membro del Supervisory Board della Bce, che ha parlato alla Bocconi. 

“Si è osservato un modesto miglioramento di recente: le consistenze di Npl sono scese a 66 miliardi di euro, nei dodici mesi terminanti al terzo trimestre del 2016″, ha detto, precisando che la questione dei non performing loans, dei crediti deteriorati, per l’appunto, “interessa soprattutto certi Paesi, tra cui alcuni che sono caratterizzati anche da una maggiore debolezza dell’economia e dei conti pubblici“.

Si tratta, ha aggiunto Angeloni, di paesi “relativamente più esposti a eventuali interazioni negative tra bilanci pubblici e vulnerabilità delle banche“.

Diversi i temi trattati dal funzionario della Bce, che ha anche reso noto che gli stress test sulle banche si concentreranno sul modo in cui gli istituti potrebbero reagire a fronte di shock sui tassi, e che ha definito un aumento del costo del denaro un’arma a doppio taglio per il sistema finanziario.

Così Angeloni:

“La prospettiva di una normalizzazione del ciclo dei tassi di interesse apporterà benefici, ma anche qualche rischio, a seconda del momento in cui avverrà e della velocità con cui le banche si prepareranno” all’eventualità. In particolare, “le banche retail potrebbero accogliere con favore la prospettiva di un aumento dei ricavi dalla tradizionale attività di intermediazione ma…i costi di finanziamento più elevati potrebbero maturare, prima che le banche riescano a beneficiarne”.

Il funzionario ha difeso inoltre la Bce dalle ultime polemiche, nate in Italia dopo la pubblicazione di un articolo de Il Sole 24 Ore, che ha fatto notare come la vigilanza di Francoforte sia particolarmente severa nei confronti delle banche italiane e, in particolare, verso la loro gestione dei crediti deteriorati, mentre chiuda un occhio rispetto alla montagna di derivati che zavorrano i bilanci di alcune banche d’affari, come nel caso della tedesca Deutsche Bank.”Respingo con fermezza l’idea che all’interno della vigilanza Bce possa esserci spazio per giudizi deliberatamente condizionati o decisioni di parte (..) Detto questo, è evidente che ogni azione umana comporti anche l’eventualità di errori. Il modo migliore per noi (o per qualsiasi altra autorità) di contenere questo rischio, oltre ad adoperarsi per raggiungere standard di qualità sempre più elevati, è agire con trasparenza e considerare positivamente valutazioni e critiche”.

Angeloni ha criticato in ogni caso in modo netto il sospetto che la Bce possa essere “prevenuta nei confronti di alcuni modelli di business o, peggio, che possa essere stata deliberatamente troppo severa nei confronti di alcune banche o averne favorito altre in base alla nazionalità”. “Questi sospetti possono derivare anche da un’ncompleta informazione su come opera la vigilanza. Le sue decisioni sono sottoposte a tre fasi, tre distinte procedure complesse e articolate, ciascuna delle quali prevede precise tutele contro questi rischi”.