Bce e il nuovo alert Lagarde su dazi. Analisi su impatti su Pil europeo

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Non è trascorsa nemmeno una settimana e Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, mette in guardia sulla guerra commerciale, guardando in particolare agli impatti sull’economia europea. E lo fa davanti al Parlamento europeo con un chiaro messaggio: sebbene il processo di disinflazione “rimanga sulla buona strada”, la zona euro è particolarmente esposta ai cambiamenti delle tariffe, all’indebolimento fiducia nelle proiezioni della Bce.
“Dallo scorso dicembre, la nuova amministrazione statunitense è entrata in carica e ha intrapreso un nuovo corso in tema di politica interna ed estera. Ciò ha implicazioni di vasta portata per il panorama economico e politico mondiale e costringe l’Europa ad affrontare sfide nuove e di lunga data in materia di commercio, competitività economica e difesa“. Inizia così il discorso dell’ex numero uno dell’FMI nel giorno in cui la Bce presenta anche il bollettino economico.
Lagarde: dipendenti dai dati, soprattutto con crescente incertezza
“Siamo determinati a garantire che l’inflazione si stabilizzi in modo sostenibile al nostro obiettivo di medio termine del 2%. Soprattutto nelle attuali condizioni di crescente incertezza, seguiremo un approccio dipendente dai dati e riunione per riunione per determinare l’appropriato orientamento di politica monetaria. Non ci stiamo impegnando in anticipo su un particolare percorso dei tassi”, ha messo in evidenza la presidente della Bce Christine Lagarde nel suo intervento di fronte alla Commissione per gli Affari economici e monetari del Parlamento Europeo a Bruxelles.
Lagarde resta focalizzata sul tema dazi e in particolare, per quanto riguarda l’impatto di specifiche misure commerciali, la situazione è ancora in evoluzione e qualsiasi stima è soggetta a notevole incertezza. “L’analisi della Bce suggerisce che dazi statunitensi del 25% sulle importazioni dall’Europa ridurrebbe la crescita dell’area dell’euro di circa 0,3 punti percentuali nel primo anno. Una risposta europea sotto forma di aumento delle tariffe sulle importazioni statunitensi aumenterebbe ulteriormente questa percentuale a circa mezzo punto percentuale”, ha indicato la presidente dell’istituto di Francoforte.
“Le stime – ha evidenziato – sono soggette a un grado di incertezza molto elevato, dato che l’impatto degli aumenti tariffari potrebbe essere non lineare, ad esempio a causa di una significativa riconfigurazione delle catene di approvvigionamento globali. Naturalmente, l’elevato livello di incertezza politica ci impone di restare vigili e pronti ad agire per proteggere la stabilità dei prezzi”. E ha aggiunto: “l’analisi della Bce indica che una maggiore integrazione con il resto del mondo potrebbe più che compensare le perdite derivanti da tariffe unilaterali, comprese le ritorsioni. In questo scenario, a perderci sarebbero solo i paesi che adottano politiche isolazioniste. È quindi importante che l’UE resti aperta al commercio, e perfezionando gli accordi commerciali con altri partner internazionali rappresenterebbe un segnale forte”.
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Bollettino economico Bce: Consiglio direttivo non intende vincolarsi a un particolare percorso dei tassi
Intanto oggi la Bce ha pubblicato il bollettino economico, ribadendo che “il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sull’obiettivo del 2 per cento a medio termine”. E ha nribadito che “soprattutto nelle attuali condizioni caratterizzate da crescente incertezza, per definire l’orientamento di politica monetaria adeguato, il Consiglio seguirà un approccio guidato dai dati, secondo il quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione”. In particolare, le decisioni sui tassi di interesse saranno basate sulla valutazione circa le prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari più recenti, la dinamica dell’inflazione di fondo e l’intensità della trasmissione della politica monetaria. “Il Consiglio direttivo non intende vincolarsi a un particolare percorso dei tassi“, si legge nelò documento difuso oggi.
In ogni caso, nelle conclusioni, il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti gli strumenti di cui dispone nell’ambito del proprio mandato per assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sul suo obiettivo di medio termine e per preservare l’ordinato funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria.