Barclays perde 1 miliardo di sterline nel 2012, 3700 tagli di staff in vista
Barclays pronta a falciare 3700 posti di lavoro – 1800 nel corporate and investment banking, 1900 nel retail and business – e 2,7 miliardi di dollari in spese sotto la gestione del nuovo Ceo, Anthony Jenkins, entrato in carica lo scorso agosto al posto di Bob Diamond, coinvolto nello scamdalo del Libor.
Arriva dunque per la banca inglese il momento di tirare i remi in barca, e a confermarlo sono i conti pubblicati oggi, che mostrano una perdita anno su anno da 1,04 miliardi di sterline contro l’utile da 3 miliardi registrato un anno fa e contro la stima di una perdita da 307 milioni prevista dagli analisti di Bloomberg. La cifra include 290 milioni di sterline che Barclays ha dovuto pagare per una multa oltre a 1,6 miliardi di sterline pagati in compensazione a consumatori danneggiati dall’acquisto di un prodotto sbagliato, legato a polizze sui mutui. Di conseguenza, le spese operative sono aumentate a 21 milioni di sterline dalle precedenti 20,8 milioni.
Considerando i profitti pre-tasse “adjusted”, la cifra è però salita del 26% a 7,05 miliardi di sterline dai 5,59 dello scorso anno. Il risultato non raggiunge comunque il target di 7,14 miliardi fissato dal consensus. Il fatturato è salito a 11,7 miliardi di sterline contro i 10,3 miliardi di un anno fa.
Non sono stati annunciati target di profittabilità: Jenkins si è solo limitato ad indicare un obbiettivo di RoE che vada “oltre” l’11,5% del valore dell’azione del gruppo bancario. La notizia del taglio delle spese e dei posti di lavoro ha avuto un effetto positivo sul titolo, che guadagna a Londra lo 0,20%.