Nozze Banco Bpm-UBI: mercato ci crede anche se analisti sollevano dubbi su tempi e governance
Slancio anche oggi in borsa per Ubi Banca e Banco BPM che al momento segnano un rialzo rispettivamente del 2,21% e del 3,18%, risultando i due migliori performer di tutto il Ftse Mib. A trainare i titoli dei due istituti di credito lombardi che hanno sofferto molto nel corso dell’anno – e risultano i più shortati dell’intero listino – son o ancora le sirene di M&A dopo le parole dell’AD di Banco BPM, Giuseppe Castagna, secondo cui una fusione con UBI avrebbe senso. In realtà non è la prima volta che si parla di nozze tra i due istituti di credito ma finora tutto si è concluso con una nulla di fatto.
Fusione tra 3° e 4° player, ma soggetti coinvolti potrebbero essere di più
L’unione tra il terzo e quarto gruppo bancario italiano porterebbe alla creazione di un player bancario con una potenza di fuoco invidiabile nelle maggiori regioni del Nord (Piemonte, Lombardia e Veneto). Tra le indiscrezioni circolate in passato c’è anche quella di un mega-deal che coinvolga anche altre realtà quali MPS e Bper. In tal senso lo stesso Castagna ieri non ha escluso un coinvolgimento nel futuro della banca senese. Il Tesoro deve presentare un piano di dismissione della quota di controllo detenuta in MPS entro fine anno (e da attuare entro fine 2021).
Cosa pensano gli analisti?
Un report datato 27 settembre di Morgan Stanley ha sottolineato che una combinazione tra i due istituti può condurre a migliori sinergie sul fronte del risparmio dei costi, dando vita al secondo gruppo italiano sotto il profilo dei prestiti. Ma al tempo stesso, continuano dalla banca d’affari, si renderebbe necessario un taglio del 30% delle spese e un aumento di capitale da 1,5-2 miliardo di euro. Esprimono perplessità gli analisti di Equita. “Continuiamo a ritenere che opzioni di M&A per Banco BPM al momento trovino un ostacolo difficilmente superabile nella governance che peraltro ad aprile deve rinnovare il board”. “Inoltre – continuano gli analisti – non è certo l’atteggiamento del regolatore che potrebbe chiedere rafforzamenti patrimoniali alla luce del carattere ancora più sistemico dell’istituto”.
Infine, sottolinea Equita, un’aggregazione che coinvolga il Banco guidato da Giuseppe Castagna debba passare anche in linea teorica prima per un allineamento delle valutazioni dei due titoli, visto che oggi Banco BPM tratta a sconto del 25% contro UBI (P/TE 0.31x vs 0.4x). In base ai nostri calcoli – concludono – la combined entity al 2020 tratterebbe con un P/TE 2020 di 0.33x, NPE ratio di 8.4%, CET1 di 12.6% e ROTE di 6%. In ogni caso per Equita il titolo di Banco BPM è da comprare, cosa che pensano anche gli analisti di Banca IMI. Secondo questi ultimi la fusione tra Banco BPM e UBI potrebbe avere senso industriale ma i tempi di avvio del processo di consolidamento rimangono incerti e anche le questioni di governance potrebbero – ad avviso di Banca IMI – rallentare il processo.