Banco BPM fa shopping. Al 100% jv con Cattolica
Banco BPM esercita opzione per riacquistare 65% joint venture con Cattolica
Il titolo Banco BPM è poco mosso pressione nella sessione odierna, dopo l’annuncio della banca guidata dal ceo Giuseppe Castagna che, nella giornata di ieri, ha reso noto di aver esercitato l’opzione call per il riacquisto da Cattolica Assicurazioni del 65% del capitale delle JV assicurative Vera Vita e Vera Assicurazioni.
In una nota gli analisti di Bestinver hanno scritto che l’esercizio dell’opzione è “una non notizia” (“no news”), visto che Piazza Meda aveva già informato i mercati dell’intenzione di fare la mossa.
“Piuttosto, dovrebbe essere interpretata in modo positivo la decisione di posticipare per il secondo anno consecutivo l’esercizio dell’opzione put sul 10% in Agos”, spiegano da Bestinver aggiungendo che, così facendo, Banco BPM adotta praticamente “l’approccio di Intesa SanPaolo nei confronti delle sue società prodotto, conservando il più possibile il capitale con nuovi accordi di distribuzione e dunque ricevendo il più possibile da quelle fonti di fatturato che si basano sulle commissioni”.
La mossa di Banco BPM per crescere nella bancassurance
Come ha tenuto a precisare Banco BPM, l’esercizio dell’opzione call consentirà alla banca di:
- Creare di uno dei principali gruppi nazionali captive nel Bancassurance Vita.
- Ampliare la gamma dei prodotti ‘Vita’ a disposizione della clientela e accrescere l’offerta
integrata nel Wealth Management. - Aumentare i ricavi da commissioni con impatto rilevante sulla redditività del Gruppo;
- Raggiungere importanti sinergie tra le fabbriche prodotto del Gruppo grazie all’aumento delle
masse assicurative ‘Vita’.
Vera Vita e Vera Assicurazioni sono compagnie assicurative che operano rispettivamente nel ramo vita e nel ramo danni.
Vera Vita, a sua volta, detiene l’intero capitale sociale di Vera Financial DAC, impresa assicurativa di diritto irlandese, mentre Vera Assicurazioni detiene il 100% del capitale sociale di Vera Protezione.
Il prezzo di esercizio dell’opzione call esercitata da Banco BPM ammonta a 392,5 milioni di euro ed è stato definito in linea con gli accordi che sono stati sottoscritti con Cattolica Assicurazioni, sulla base dalla somma dei seguenti elementi:
65% degli Own Funds delle compagnie alla data del 31.12.2022, al netto degli strumenti T2, pari complessivamente a € 332,5 milioni, più una componente fissa di € 60 milioni.
“Tali elementi portano a valorizzare il prezzo di esercizio dell’Opzione call per il riacquisto di entrambe le partecipazioni in complessivi euro 392,5 milioni, a cui va aggiunto il 65% del risultato d’esercizio delle compagnie maturato dal 1/1/2023 fino alla data del closing”, si legge nella nota diffusa dalla banca gestita da Giuseppe Castagna.
Il closing dell’operazione è previsto “indicativamente nel corso dell’ultimo trimestre del 2023, subordinatamente al rilascio delle prescritte autorizzazioni di legge da parte delle competenti Autorità”.
Verso maggiore internalizzazione del business Vita
Equita SIM commenta l’operazione affermando che “l’esercizio delle call option da parte di Banco BPM rappresenta una notizia nota e si va ad inserire nella strategia di gestione del business assicurativo di gruppo, che prevede l’internalizzazione del business Vita (in otticasinergica con la proposizione dell’offerta di Wealth management di gruppo) e l’avvio di una partenership con Credit Agricole nei business Danni/Protezione”.
E’ la stessa Banco BPM a ricordare che l’internalizzazione del business assicurativo ‘Vita’ è stata tra l’altro “già avviata con l’acquisizione dell’intero capitale sociale della compagnia Banco BPM Vita da Covéa, e l’attivazione di una partnership strategica con Crédit Agricole Assurances S.A. (‘CAA’), società del Gruppo Crédit Agricole, nella bancassurance, settori Danni/Protezione”.
“Per quanto riguarda gli effetti sui ratios patrimoniali derivanti dall’acquisto da Cattolica del 65% di Vera Vita e Vera Assicurazioni e dalla contemporanea vendita a CAA (Crédit Agricole Assurances) del 65% di Vera Assicurazioni e Banco BPM Assicurazioni, si stima un impatto di -15 bps nell’ipotesi di non applicazione del Danish Compromise – sottolinea banco BPM, aggiungendo che “i benefici del Danish Compromise rimangono confermati nella misura comunicata al mercato in data 8 maggio scorso, conservativamente quantificata in 58 bps”.
Il titolo Banco BPM è poco mosso sul Ftse Mib di Piazza Affari.
La banca, a dispetto delle precisazioni rilanciate dal ceo Giuseppe Castagna, che fino al 23 maggio scorso ha ripetuto che “la rotta dello stand alone” (quindi no M&A, no risiko) è la migliore possibile, continua a essere considerata dai mercati e anche da qualche analista come l’istituto ideale, insieme a Bper, con cui far convolare a nozze Mps-Monte dei Paschi di Siena, oggi titolo migliore del Ftse Mib dopo l’intervista che l’AD Luigi Lovaglio ha rilasciato al quotidiano La Repubblica.