Banche zavorrano il Ftse Mib, exploit di Ferrari (+11%) e Telecom
La conferma dell’ingresso in recessione dell’Italia mette al tappeto Piazza Affari che aveva iniziato la seduta in maniera propositiva sui massimi 2019 in scia ai toni sempre più accomodanti della Fed. L’indice Ftse Mib ha poi progressivamente perso terreno complice anche la marcata debolezza delle banche. In chiusura il Ftse Mib ha ceduto lo 0,21% a quota 19.730 punti.
Profondo rosso per le banche dopo i dati Istat che hanno ufficializzato l’ingresso in recessione dell’Italia (-0,2% t/t nel IV trimestre). Si tratta del secondo trimestre consecutivo con crescita negativa e quindi recessione tecnica. A guidare i ribassi è stata Bper con un calo del 6%. Molto male anche Banco BPM (-4,85%) e UBI (-4,73%). Circa -4% per Unicredit.
Il settore bancario paga anche le voci di difficoltà di Deutsche Bank. La banca tedesca starebbe valutando una fusione intermediata dal governo con la connazionale Commerzbank AG. Un’opzione che, stando a quanto riferisce Bloomberg, potrebbe concretizzarsi entro la metà dell’anno se in questo primo scorcio del nuovo anno non arriveranno segnali di ripresa per la maggiore banca tedesca. Domani sono attesi i conti del quarto trimestre.
Elliott accende speculazione su Tim
Sul fronte opposto protagonista in positivo è stata Telecom Italia (+4,97% a 0,486 euro) arrivata a guadagnare oltre il 6%. Il fondo americano Elliott ha incrementato la partecipazione detenuta nel capitale di Telecom Italia, portandola dall’8,8% all’attuale 9,4%. Tra il 27 dicembre 2018 e il 30 gennaio 2019 il fondo ha acquistato a prezzi compresi tra 46 e 52,5 centesimi di euro, considerando attraenti le attuali quotazioni delle azioni Tim. Ma Elliott detiene opzioni per poter arrotondare la sua quota in area 12% in vista dell’assemblea del 29 marzo.
Ferrari brinda a conti 2018 e guidance 2019
Molto bene anche Ferrari (+11% a 108,6 euro) che ha diffuso una guidance 2019 convincente. Il gruppo del Cavallino Rampante stima per il 2019 ricavi netti superiori ai 3,5 miliardi di euro, con una crescita di oltre il 3% rispetto al 2018. L’ebitda adjusted è visto tra 1,2 e 1,25 miliardi di euro, in aumento di circa il 10% rispetto al 2018 e sostanzialmente in linea con le attese (1,22 miliardi il consensus Bloomberg). L’ebit adjusted è indicato tra 850 e 900 milioni di euro (circa +6% sul 2018). Il 2018 è stato chiuso con utile netto adjusted pari a 645 milioni, evidenziando un progresso del 20%. Le consegne totali sono state pari a 9.251 unità, con un incremento di 853 unità o del 10,2% rispetto all’anno precedente.
