Notizie Notizie Italia Banche venete, no bail-in per obbligazionisti senior. Apertura UniCredit e Intesa, ma anche tanti no ad aiuti

Banche venete, no bail-in per obbligazionisti senior. Apertura UniCredit e Intesa, ma anche tanti no ad aiuti

13 Giugno 2017 15:39

Niente bail-in per le banche venete. Lo dice Pier Carlo Padoan, e lo conferma uno stesso portavoce della Commissione Ue:

Banche venete: no bail-in obbligazionisti senior

“Per quanto riguarda la situazione di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, la Commissione Ue, il Single Supervisory Mechanism e le autorità italiane lavorano fianco a fianco. Sono in corso contatti costruttivi per raggiungere una soluzione per le due banche, in linea con le regole Ue, senza il bail-in degli obbligazionisti senior. I depositi saranno in ogni caso pienamente garantiti”.

Banche venete, Padoan: soluzione ormai prossima

Qualche ora prima, il ministro dell’economia Padoan aveva rassicurato i mercati:

“La soluzione (nel dossier delle due banche venete) è ormai prossima e le interlocuzioni con le istituzioni europee sono incoraggianti”. Ancora, Padoan aveva precisato: “La soluzione non contemplerà alcuna forma di bail-in e obbligazionisti senior e depositanti saranno in ogni caso pienamente garantiti”.

Parole che fanno ben sperare, nel giorno in cui si tiene il cda di Popolare di Vicenza e la riunione del consiglio di Intesa SanPaolo: quest’ultima, insieme a UniCredit, sarebbe pronta ad aiutare Bpvi e Veneto Banca a raccogliere quegli 1,2 miliardi di euro di capitali privati che l’Ue pretende, prima di dare il via libera a un’operazione di ricapitalizzazione precauzionale del valore di 6,4 miliardi di euro.

Banche venete, Intesa e UniCredit disponibili, ma le altre?

Ma le banche italiane sane come Intesa SanPaolo e UniCredit vogliono anche avere garanzie sul fatto che, una volta erogati gli aiuti, il dossier banche venete non sarà più riaperto. L’altra incognita è da dove arriveranno tutti i finanziamenti necessari, in quanto è improbabile che UniCredit e Intesa SanPaolo partecipino da sole.

La questione è proprio questa: la riluttanza di altre banche sane a partecipare all’eventuale costruzione di una rete per mettere in sicurezza una volta per tutte i due istituti.

Ubi Banca, impegnata in questi giorni in una operazione di aumento di capitale, sembrerebbe aver optato per il no, così come anche Banco Bpm. In quest’ultimo caso, l’AD Giuseppe Castagna ha detto infatti che “in questo momento stiamo risolvendo i compiti a casa nostra”.

Il Sole 24 Ore rende noto che Bper non sarebbe stata neanche contattata.

Banche venete: tra pochi giorni scade bond subordinato

Ore cruciali per il destino delle due banche: oggi è in calendario il cda di Pop Vicenza, domani sarà la volta di Veneto Banca.

E, a tal proposito la tensione è sulla “nuova scadenza – scrive Il Sole – ormai perentoria”: ovvero “quella del 21 giugno, mercoledì prossimo, quando scade un subordinato Veneto Banca. Il cda sarà chiamato a decidere se rimborsarlo o meno, una scelta pesantissima che prenderà solo a fronte di un chiarimento generale”.

Così riporta oggi il Corriere, riguardo all’eventuale impegno – e disimpegno – delle banche italiane nel salvataggio delle venete:

“Il problema vero per Intesa e Unicredit è il rischio di trovarsi sole alle prese con le venete, nonostante la richiesta di condividere gli impegni. A dirsi disponibile è stato per ora solo l’Ad di Mediolanum, Massimo Doris. E si vedrà se nella partita ci saranno anche le Poste“.

Banche venete, no aiuti da Fondazioni bancarie e Benetton

Tutto questo mentre le Fondazioni bancarie ribadiscono il loro no, con il numero uno della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti che ha fatto notare:

“I milioni erano 538: altro che una mano, ne abbiamo date due“.

Risposta negativa anche dalla Fondazione Crt, azionista di Unicredit, con Giovanni Quaglia che ha detto chiaramente:

“Non esiste. Abbiamo già dato per la nostra banca. I soldi li metteranno i veneti“.

Così come a tirarsi fuori – e comunque non erano stati contattati – è Gilberto Benetton, patron dell’omonimo gruppo, che ha parlato a margine di un evento all’Università Bocconi:

Bpvi e Veneto Banca, ha detto, “non hanno richiesto alcun intervento” alla famiglia Benetton e agli imprenditori veneti in generale. “Hanno avuto il buon senso di non chiederlo”.