Banche Usa: prestiti d’emergenza in calo, si attenuano le tensioni ma resta cautela
Nell’ultima settimana le banche Usa hanno preso in prestito meno fondi dalle due linee di credito di sostegno al settore istituite dalla Federal Reserve. Un segnale che la domanda di liquidità si sta stabilizzando dopo le turbolenze delle ultime settimane.
Diminuiscono le richieste di liquidità delle banche Usa
Nella settimana conclusa il 29 marzo gli istituti di credito statunitensi hanno preso a prestito un totale di 152,6 miliardi di dollari, rispetto ai 163,9 miliardi della settimana precedente.
I dati suggeriscono dunque che gli sforzi dei responsabili politici per arginare l’effetto contagio, in seguito ai fallimenti di SVB e Signature, stanno funzionando, anche se banche stanno ancora richiedendo molti più fondi rispetto ai periodi di stress contenuto.
Il tradizionale programma di prestito di sostegno della Fed, noto come “discount window”, è stato utilizzato per 88,2 miliardi di dollari, rispetto ai 110,2 miliardi della settimana precedente e al record di 152,9 miliardi di inizio mese, all’apice delle difficoltà del comparto bancario. Nell’ambito di questo programma, la più antica barriera di protezione della Fed contro le crisi di liquidità, i prestiti possono essere prorogati per 90 giorni e le banche possono fornire un’ampia gamma di garanzie.
Infine, i prestiti in essere dal Bank Term Funding Program si sono attestati a 64,4 miliardi di dollari, rispetto ai 53,7 miliardi della settimana precedente. Il BTFP è stato avviato il 12 marzo, a seguito dei default della Silicon Valley Bank e di Signature Bank. I crediti possono essere prorogati per un anno ma le linee guida per le garanzie collaterali sono più rigide.
Quadro in miglioramento ma resta incertezza
La riduzione dell’utilizzo delle linee di credito “suggerisce un quadro della liquidità bancaria in leggero miglioramento“, anche se la situazione “rimane incerta”, secondo gli strateghi di TD Securities.
I dati aggiornati al 15 marzo, diffusi il 24 marzo, mostrano nella prima metà del mese una diminuzione dei depositi bancari pari a 98,4 miliardi di dollari, a 17,5 trilioni. I prossimi dati sono attesi oggi.
I prestiti della Fed alle bridge bank istituite dalla Federal Deposit Insurance Corp nell’ambito della risoluzione di SVB e Signature Bank sono leggermente aumentati a 180,1 miliardi nella settimana fino al 29 marzo, dai 179,8 della settimana precedente.
Ancora elevati i prestiti alle banche centrali estere
Intanto, nella settimana al 29 marzo, le banche centrali estere hanno usufruito per 55 miliardi di dollari degli strumenti di pronti contro termine per sostenere la liquidità in dollari, dopo aver toccato un picco di 60 miliardi la settimana precedente.
La Federal Reserve ha istituito questo strumento di pronti contro termine per le autorità monetarie estere e internazionali (FIMA Repo Facility). Creando una fonte di sostegno di liquidità temporanea in dollari per i titolari di conti FIMA, la struttura può aiutare a far fronte alle pressioni nei mercati globali dei finanziamenti in dollari, che potrebbero altrimenti influenzare le condizioni del mercato finanziario negli Stati Uniti. Il suo ruolo di sostegno alla liquidità contribuisce anche a sostenere il regolare funzionamento dei mercati finanziari più in generale.