Banche Ue di nuovo sotto pressione, deludono i conti di Barclays e Credit Suisse
Le banche ritornano sotto pressione, con i conti deludenti di Barcalys e Credit Suisse. Lo STOXX Europe 600 Banks è il peggior indice settoriale di questa mattina, mostrando un calo dello 0,60%. Tra i singoli titoli, è Barclays la più colpita dalle vendite, con un calo di quasi il 5% sulla Borsa di Londra. Il gruppo della finanza inglese, insieme a Credit Suisse, ha riportato questa mattina una trimestrale in calo e sotto le attese. Una debolezza che smorza l’entusiasmo scaturito ieri dai buoni numeri di Ubs.
Barclays ha chiuso il primo trimestre del 2011 con un utile netto (attribuibile agli azionisti) di 1,01 miliardi di sterline, in calo del 5% rispetto allo stesso periodo del 2010. Gli analisti si aspettavano un utile di 1,21 miliardi di sterline. “Abbiamo riportato un buon inizio 2011 in un contesto esterno difficile”, ha commentato l’amministratore delegato, Robert Diamond, precisando che il Core Tier 1 si è rafforzato all’11%. Su questa convinzione, il gruppo ha deciso di distribuire un dividendo sui risultati del primo trimestre di 1 pence per azione.
Trimestrale in calo e sotto le attese anche per Credit Suisse. La banca svizzera ha chiuso il primo trimestre dell’anno con un utile netto di 1,14 miliardi di franchi svizzeri (pari a 1,31 miliardi di dollari), in calo del 45% rispetto al corrispondente periodo del 2010. Il risultato è sotto le stime degli analisti ferme a 1,32 miliardi di franchi. Sull’utile hanno pesato perdite da fair value per 617 milioni di franchi su debiti propri e derivati stand-alone relativi a passività di finanziamento (senza questa posta straordinaria l’utile netto sarebbe stato di 1,61 miliardi di franchi). A deludere gli analisti soprattutto la performance registrata nella divisione Wealth Management, che ha sofferto di un cambio valutario sfavorevole e bassi tassi di interesse.
Ha invece sorpreso in modo positivo la divisione investment bank di Credit Suisse che ha visto un utile ante imposte di 1,34 milioni di franchi, “più forte del previsto”, hanno commentato oggi gli analisti di Nomura. Soddisfacente anche la raccolta di asset che ha rispecchiato la performance del rivale Ubs che ieri ha riportato la maggiore raccolta trimestrale dagli ultimi tre anni. Per il futuro, Credit Suisse ha confermato gli obiettivi finanziari e ritiene che le proposte normative della Commissione “possano essere attuate senza grandi ripercussioni sulla competitività in regime di Basilea III”.
Ma i prossimi mesi saranno ancora ricchi di insidie per le banche europee. Rischio sovrano, capacità di finanziamento e capitale bancario, oltre che una nuova regolamentazione. Questi i fattori che potrebbero pesare sulla performance degli istituti finanziari europei, secondo Morgan Stanley. “Dopo aver sottostimato il rischio sovrano, ora il mercato sta sottostimando la decisione dei policymakers di indirizzare il capitale delle banche per combattere i più ampi rischi economici – hanno avvertito oggi gli analisti, guardando agli ultimi sviluppi: “Gli aumenti di capitale finora annunciati dalle banche europee (pari a 23 miliardi di euro) sono stati sollecitati da intense pressioni sulla riserve, dalla prova degli stress test e dal bisogno di rimborsare gli aiuti governativi”. Ad oggi, il broker statunitense indica come preferite Deutsche Bank, Barclays, Ubs e Henderson & HSBC.