Banche trascinano Borsa Italiana: euforia anche su Atlantia, inciampa Ferrari
Piazza Affari concede il bis nella seconda seduta di febbraio. Il Ftse Mib ha chiuso a +1,64% a quota 23.844 punti accodandosi ai rialzi delle altre borse e cavalcando anche il newsflow positivo sulle banche. Sul fronte internazionale, Moody’s ha sottolineato che il coronavirus potrebbe colpire in particolare i consumi discrezionali nei settori retail, trasporti, turismo e intrattenimento, ma ha anche aggiunto che il governo di Pechino ha gli strumenti per assorbire un eventuale shock economico.
Banche protagoniste assolute, attese su Mps riaccendono la voglia di M&A
Tra i top performer di giornata sul Ftse Mib spiccano Banco Bpm (+3,49% a 1,9395 euro) e UBI Banca (+3,91% a 2,814 euro) in scia al riaccendersi di possibili scenari da M&A. Molto bene anche Unicredit a +3% circa. Una sponda per accelerare futuri scenari di consolidamento tra le banche, con Banco e UBI che sono i player maggiormente accreditati per operazioni di M&A, arriva dai rumor stampa odierni che riportano il possibile arrivo entro qualche settimana del via libera UE all’operazione di cessione di un portafoglio di NPE il cui ammontare dovrebbe aggirarsi intorno ai 10 miliardi (su 12,5 mld totali). Una volta sbloccato il nodo Npl, l’istituto senese diverrebbe un asset più appetibile in chiave M&A. Equita Sim ritiene comunque che “alcune incertezze contribuiscono a mantenere ancora bassa la probabilità di un deal almeno nel breve”.
Giornata di conti per Intesa Sanpaolo (+2,91%) che ha battuto le attese a livello di utili e ricavi, annunciando un dividendo di 0,192 euro per azione. Per il 2020 atteso un utile in ulteriore espansione.
Atlantia prosegue il rally
In corsa oggi Atlantia (+4,11%) ai nuovi massimi da novembre 2019. Il mercato scommette sempre di più su possibili soluzioni alternative alla revoca della concessione di Autostrade per l’Italia (gruppo Atlantia). L’Aiscat ha deciso di ritirare il ricorso al Tar contro l’articolo 35 del decreto Milleproroghe, quello che riduce notevolmente l’indennizzo a carico del governo in caso di revoca. Si tratta di una notizia positiva per Atlantia, mentre sono in corso trattative sottotraccia tra governo e Aspi per arrivare a una soluzione alternativa. “Il decreto Milleproroghe verrò approvato con il voto di fiducia, compreso la nuova serie di norme sulla revoca delle concessioni autostradali. Tuttavia, gli effetti del decreto rimarrebbero non applicate ad Aspi se la società dovesse raggiungere un accordo sulla revisione del contratto con il governo che dovrebbe includere un’ammenda, nuovi investimenti e implementazione del nuovo modello tariffario”, affermano gli analisti di Mediobanca Securities che hanno rating Neutral su Atlantia con prezzo obiettivo a 22,10 euro.
Male Ferrari e Nexi
Peggior titolo di giornata è stato Ferrari con oltre -2% dopo i conti 2019 che indicano un utile in calo e sotto le attese del mercato. Il tutto nonostante sia stata rivista al rialzo la guidance per il 2020. Il management del Cavallino rampante ha alzato la stime per i ricavi attesi sopra quota a 4,1 miliardi di euro rispetto agli oltre 3,8 miliardi di euro indicati in precedenza. L’adjusted ebitda sarà tra 1,38 e 1,43 miliardi di euro (contro oltre 1,3 miliardi) e l’adjusted ebit compreso tra 0,95 e 1 miliardo di euro (contro 0,9 miliardi).
Ritraccia Nexi (-1,44%) dopo il balzo della vigilia in scia all’accordo tra Worldline e Ingenico che darà vita al quarto operatore globale nei sistemi di pagamento. Oggi gli organi di stampa sono tornati a puntare sulla possibile fusione Nexi-Sia, entrambe leader in Italia nel settore dei pagamenti digitali ma troppo piccole per competere a livello europeo. Secondo Il Sole 24 Ore, le due realtà unite farebbero nascere un campione italiano in grado di crescere anche all’estero.