Notizie Notizie Italia Banche italiane e trimestrali? NII, commissioni e BTP in portafoglio, i 3 trend chiave

Banche italiane e trimestrali? NII, commissioni e BTP in portafoglio, i 3 trend chiave

19 Maggio 2025 16:31

Tempo di bilanci per le banche italiane del Ftse Mib che hanno presentato nelle scorse settimane i conti del primo trimestre 2025. Mentre il tema dell’M&A resta al centro dell’attenzione, come sono andate le trimestrali dei primi tre mesi del 2025? A fare il punto Barclays che ha individuato e riassunto tre principali trend, soffermandosi in particolare sull’andamento del margine d’interesse e sullo stock di titoli di Stato in portafoglio.

Banche italiane e trimestrali: i tre trend in evidenza, secondo Barclays

Chiusa la parentesi trimestrali, con i numeri di UniCredit diffusi lunedì scorso, il risiko bancario e tutte le notizie ad esso collegato resteranno in primo piano nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Ma prima di tornare al tema chiave di questo 2025, Barclays ha fatto il punto sui conti del primo trimestre, mettendo in luce tre tendenze: l’andamento del margine di interesse (NII) inizia a divergere; le commissioni sono state solide per i collocamenti, ma sarà fondamentale vedere un aumento degli afflussi per gli asset under management (Aum), e infine la generazione di capitale è stata solida.

Nii, inizia la “divergenza”

Uno dei numeri più attenzionato dal mercato, quando si osservano i risultati finanziari delle banche è senza dubbio il margine di interesse (NII, ovvero la voce interessata dalle variazioni dei tassi di interesse dell’area euro). Nel report di Barclays gli esperti sottolineano come il margine d’interesse sia diminuito in media del 5% su base trimestrale (ad esempio è sceso dell’8% per Mps e del 4% per Intesa Sanpaolo).

“Questo è probabilmente il primo trimestre in cui le banche con maggiori coperture hanno dimostrato di essere in grado di proteggere maggiormente il NII”, segnala la banca britannica che poi si sofferta sui trend sottostanti e scrive: “i depositi sono diminuiti dell’1,5% su base trimestrale, ma sono rimasti pressoché invariati su base annua (+0,2%), mentre i prestiti sono stati stabili su base trimestrale e in calo dello 0,8% su base annua. Lo spread con la clientela ha raggiunto il 2,8%, -17 punti base su base trimestrale.

BTP in portafoglio

Nel complesso, Barclays indica che “alcune banche hanno riaggiustato i loro portafogli di titoli di Stato nel primo trimestre; questo potrebbe aver avuto un impatto negativo sul margine di interesse (soprattutto per le banche che lo hanno fatto all’inizio del primo trimestre), ma è stato positivo sulle entrate da trading (in media +45% rispetto ai primi tre mesi del 2024)”.

I portafogli totali di titoli di Stato sono stati tuttavia ricostruiti, poiché il loro stock è aumentato del 6% in media su base trimestrale e anche del 13% su base annua (sempre in media), con alcune banche ben al di sopra di questa media come Banco Bpm e Intesa Sanpaolo; considerando solo i titoli di Stato italiani, si riscontrano le stesse tendenze: lo stock è aumentato dell’11% su base trimestrale e anche del 22% su base annua in media.

Riteniamo che questo possa essere un fattore positivo per il margine di interesse atteso nel secondo trimestre“, sottolineano da Barclays. Il peso dei titoli di Stato italiani sul patrimonio netto tangibile è stato in media rispettivamente del 181% e dell’87% (172% e dell’83% rispettivamente nel quarto trimestre); l’aumento è dovuto anche al fatto che il patrimonio netto tangibile è aumentato del 3,4% trimestre su trimestre.

La voce commissioni

Le commissioni per i collocamenti sono state il principale motore della performance trimestrale (le commissioni sono aumentate in media del 6,2%). Gli Aum sono leggermente aumentati trimestralmente (+0,6%) e sono cresciuti maggiormente su base annua (+7,2%) in media. Con gli afflussi netti di Aum sono migliorati su base annua, ma sono diminuiti trimestralmente (-38%). “Questa – spiegano – è una differenza tra banche e le società del risparmio gestito (per questi ultimi, gli afflussi netti del primo trimestre sono cresciuti del +201% su base annua e del +7% su base trimestrale), ma riteniamo che con il calo dei tassi e l’attenuazione della stagionalità dei collocamenti (normalmente si concentrano nel primo trimestre), potremmo assistere anche a maggiori afflussi netti per le banche, forse già a partire dal secondo trimestre, ma soprattutto nel corso dell’anno, ipotizzando condizioni di ‘mercato normali’, ovvero in assenza di shock che potrebbero influenzare l’avversione al rischio”.