Banche e ipotesi congelamento depositi sotto 100.000 euro. Il commento di Draghi
“Nelle situazioni estreme, è necessario disporre di un livello di flessibilità che sia sufficiente a gestire le crisi” e, in quest’ottica, “il moratorium garantirebbe abbastanza tempo per adottare le misure necessarie”. Così Mario Draghi, interrogato dal Parlamento europeo, ha commentato la notizia, emersa negli ultimi giorni, secondo cui la Banca centrale europea sarebbe d’accordo con la Commissione europea sulla necessità di estendere lo strumento cosiddetto della moratoria, con cui si congelano temporaneamente alcune passività bancarie, anche ai depositi protetti: quei depositi che, fino al valore di 100.000 euro, sono tutelati dal fondo di garanzia dei depositi, e che dunque dovrebbero essere, in teoria, salvi anche in caso di bail-in.
Il parere della Bce è stato rilasciato su richiesta del Parlamento e del Consiglio europeo, sulla revisione della normativa vigente che disciplina le crisi bancarie.
Nel punto 5, la Bce ha proposto di modificare la Direttiva BBRD sulle risoluzioni bancarie, al fine di permettere alle banche di congelare i pagamenti dovuti e, in definitiva, di sospendere l’adempimento delle passività, nei casi di estrema difficoltà.
Draghi ha definito il parere della Bce favorevole, facendo notare tra l’altro di non essere preoccupato per il rischio di una corsa agli sportelli che diversi hanno paventato, nel caso in cui l’estensione della moratoria ai depositi protetti diventasse operativa.
“L’esperienza dei paesi in cui (la moratoria) è già presente ha mostrato che le norme relative alla moratoria non provocano accelerazioni dei casi di bank run“, ovvero di corsa agli sportelli, ha detto il banchiere centrale.
Ad auspicare l’utilizzo della moratoria è stata in particolare Sabine Lautenschlaeger, membro del board esecutivo della Bce.
“Se finiamo con l’avere una lunga lista di esenzioni e una moratoria che non funziona, allora meglio non averlo neanche, lo strumento della moratoria”, ha detto nel corso di una conferenza che si è svolta a Francoforte. “Tanto, non la useremmo mai”.
La proposta della Commissione europea permetterebbe alle autorità di supervisione di sospendere per cinque giorni i pagamenti dovuti dalle banche. Diverse le critiche alla proposta: tra i contrari anche la Bank of England, che ha avvertito che l’applicazione di una tale moratoria metterebbe a rischio la stabilità finanziaria.
Dal canto suo la Bce, nell’esprimere la sua opinione lo scorso 8 novembre, ha scritto che una moratoria preventiva (precedente dunque alla stessa messa in risoluzione di una banca) dovrebbe essere utilizzata “per prevenire il grave deterioramento del bilancio di una banca“, e per permettere alle autorità di vigilanza di completare le valutazioni sulla banca stessa.