Notizie Notizie Italia Banche: cosa succederà con i tassi di interesse negativi? Conseguenze anche per chi ha un conto

Banche: cosa succederà con i tassi di interesse negativi? Conseguenze anche per chi ha un conto

18 Marzo 2016 09:23
Dopo sette anni caratterizzati dalla politica dei tassi di interesse a zero e da provvedimenti non convenzionali, la crescita globale resta stagnante e l’inflazione è inferiore al target nella maggior parte dei Paesi. In questo scenario, dalla metà del 2014 cinque banche centrali (Svizzera, Danimarca, Svezia, Eurozona e Giappone) hanno iniziato ad adottare tassi di interesse negativi, accendendo un animato dibattito sui costi e sui possibili vantaggi di questa politica. Finora l’applicazione è stata senza scossoni e i tagli ai tassi sono stati trasmessi all’economia attraverso le valute e i mercati finanziari. Ma preoccupa il possibile impatto sulla redditività delle banche derivante dal calo dei margini. Il rischio alla lunga è che i tassi negativi vengano trasferiti sui consumatori. Un’analisi delle possibili conseguenze arriva dagli esperti di Axa Investment Managers, che hanno elaborato una approfondita ricerca intitolata “Il nuovo mondo con tassi di interesse negativi”
I costi si trasferiranno ai clienti delle banche
In un primo momento il costo dei tassi di interesse negativi verrà, come successo finora, sostenuto dalle banche. Questo implicherà alla lunga un impatto negativo sulla redditività delle banche. Come ha dimostrato la crisi finanziaria, una bassa redditività delle banche tipicamente genera una bassa propensione al rischio, che a sua volta porta a un peggioramento delle condizioni di credito per i richiedenti finanziamento più a rischio, in particolare le piccole e medie imprese. Secondo Axa IM, quindi, alla fine le banche in Europa trasferiranno i tassi negativi sui clienti quando questa politica si stabilizzerà e saranno rimossi alcuni ostacoli.
La corsa agli sportelli e la tassazione del contante
A fronte di tassi di interesse negativi, i clienti ritireranno i loro depositi. Finora, i dati storici non indicano un forte aumento dei prelievi di contanti, né da parte delle imprese né da parte dei grandi correntisti retail. Ma la preferenza per il denaro contante potrebbe manifestarsi nel tempo quando gli agenti economici si renderanno conto della tassazione sui depositi. Per evitare una corsa agli sportelli e disincentivare i cittadini dal conservare denaro fisico anziché moneta elettronica, potrebbe scattare una tassazione del contante, fino ad arrivare ad abolire del tutto i contanti. Ma questa potrebbe non essere l’unica soluzione. I tassi di interesse negativi possono ispirare numerose innovazioni finanziarie per evitare la tassazione del denaro contante, per esempio nuove istituzioni finanziarie oppure l’introduzione di alternative come il Bitcoin.
La valuta corre al ribasso
Un importante canale di trasmissione dei tassi negativi all’economia è la valuta. Il calo dei tassi di interesse nei mercati monetari riduce il carry relativo della valuta locale rispetto alle altre, facendolo scendere. La valuta ha assunto un ruolo fondamentale nella politica monetaria mentre le banche centrali lottano per conservare la loro credibilità. Più a lungo l’inflazione resterà al di sotto del target, più sarà difficile farla risalire, ovvero la rapidità di intervento è diventata fondamentale nella politica monetaria. Il deprezzamento della valuta è il modo più rapido per far ripartire l’inflazione, quindi spingere la valuta al ribasso diventa uno strumento importante. Tradizionalmente, il taglio dei tassi fa svalutare la valuta ma alimenta anche la domanda locale, tanto che l’effetto complessivo sui partner commerciali è neutrale o positivo. Se l’efficacia dei tassi di interesse negativi (e del QE) per stimolare la domanda si riduce, aumenta il rischio di politiche iperprotezionistiche e anche di possibili guerre valutarie.
Conclusione: quale futuro?
Nel complesso, secondo Axa IM, i tassi di interesse negativi presentano una serie di vantaggi e una discreta flessibilità come strumento non convenzionale di politica monetaria e dunque potrebbero avere un futuro. Tuttavia, emergono due ostacoli principali: hanno un impatto limitato se non sono abbinati alla tassazione del denaro fisico e potrebbero scatenare una reazione da parte del pubblico.