Banche centrali protagoniste, in serata appuntamento con Fed e Rbnz
Gli emergenti corrono ai ripari. Ha aperto le danze la banca centrale indiana che ieri ha annunciato di aver incrementato il tasso benchmark di un quarto di punto percentuale all’8%, poi è stata la volta della Turchia, dove l’istituto guidato da Erdem Basci ha alzato il tasso overnight dal 7,75 al 12 per cento e ultima in ordine cronologico è arrivata la South Africa Reserve Bank che ha inaspettatamente portato il tasso di interesse al 5,5% dal 5% a cui era fermo da metà 2012.
In tutti e tre i casi il fine è uno solo: fermare l’emorragia di capitali, la svalutazione della moneta e il conseguente incremento della pressione sui prezzi. Negli ultimi 12 mesi il cambio dollaro/rupia ha evidenziato un aumento di oltre diciassette punti percentuali, l’incrocio con la lira turca è salito del 27% e il cross con il rand ha messo a segno un +24%.
Le tre strette monetarie delle ultime ore potrebbero diventare quattro se anche la Reserve Bank of New Zealand (Rbnz) dovesse rompere gli indugi e decidere di aumentare il costo del denaro, attualmente fermo al 2,5%. Già nel corso del 2013 la Rbnz ha fatto sapere che quest’anno inizierà la lenta ma inesorabile risalita dei tassi anche se “l’entità e la tempistica dipenderanno da come lo slancio del mercato immobiliare e delle costruzioni si scaricherà su domanda e pressioni inflazionistiche”.
Oggi è anche (e soprattutto) il giorno della Federal Reserve che nell’ultima riunione presieduta da Ben Bernanke dovrebbe ridurre di ulteriori 10 miliardi a 65 miliardi di dollari mensili il piano di acquisto asset. Oltre al nuovo taglio dello shopping di treasury e mbs, gli analisti si aspettano una conferma della guidance.
Secondo gli analisti di Bank of America l’istituto con sede a Washington potrebbe anche modificare la soglia del tasso di disoccupazione, attualmente fissata al 6,5%, che innescherà una risalita del costo del denaro. Questo perché, rileva BofA, “il tasso di disoccupazione finora è in gran parte sceso per le ragioni sbagliate (calo della partecipazione, ndr)”. “Ci attendiamo che la soglia venga abbassata e sostituita da una più vaga ma più robusta valutazione quantitativa delle condizioni generali del mercato del lavoro che porteranno a un incremento del costo del denaro”.