Baidu lancia Ernie Bot, la risposta cinese a ChatGPT. Titolo a -6,4%
Il colosso dei motori di ricerca Baidu ha lanciato oggi il proprio chatbot basato su intelligenza artificiale noto come Ernie Bot, dove Ernie sta per “Enhanced Representation through Knowledge Integration”. L’alternativa cinese a ChatGPT, frutto di anni di investimenti in ricerca e sviluppo nell’intelligenza artificiale e nel deep learning, non ha però convinto i mercati e il titolo ha chiuso la seduta in calo del 6,4% a Hong Kong, dopo aver evidenziato ribassi a doppia cifra nel corso della sessione.
La presentazione di Ernie Bot
Il lancio di Ernie Bot si è limitato ad una serie di brevi video preregistrati, disattendendo le speranze del mercato. In particolare, durante la presentazione, il Ceo di Baidu Robin Li ha mostrato cinque video in cui il chatbot risponde a domande sul popolare romanzo di fantascienza cinese “Il problema dei tre corpi”, esegue calcoli matematici, comprende i dialetti cinesi e genera un video e un’immagine con suggerimenti testuali.
“L’annuncio di oggi è una naturale continuazione del duro lavoro svolto negli ultimi anni“, ha affermato durante l’evento, trasmesso in live streaming su nove piattaforme, tra cui Twitter, Youtube e Weibo (le prime due sono bloccate in Cina). Nel 2022 Baidu ha speso 21,4 miliardi di yuan (3,1 miliardi di dollari) in ricerca e sviluppo, corrispondenti a circa il 22% dei ricavi.
A partire da oggi, l’utilizzo di Ernie Bot sarà concesso a un gruppo di utenti a cui verranno forniti codici di invito. Le aziende potranno richiedere di incorporare il bot nei propri prodotti tramite la piattaforma cloud di Baidu.
La domanda di intelligenza artificiale è forte
“Sicuramente non possiamo dire che sia perfetto. Allora perché lo sveliamo oggi? Perché il mercato lo richiede“. Così si è espresso Robin Li, presentando Ernie Bot. Una frase che riassume l’urgenza delle società tecnologiche nel mettere a punto prodotti in grado di far concorrenza a ChatGPT, la soluzione sviluppata da OpenAI e supportata da Microsoft.
Proprio due giorni fa anche Google ha svelato una serie di strumenti di intelligenza artificiale in arrivo per le sue app della suite Workspace, tra cui Google Docs, Gmail, Sheets e Slides. Il colosso di Mountain View vede minacciata la propria leadership nelle ricerche online, visto che Microsoft intende incorporare alcuni tools di ChatGPT nel proprio motore di ricerca Bing. Tuttavia, solo una parte di queste nuove funzionalità di Google sarà disponibile già da questo mese e il suo utilizzo verrà consentito ad un gruppo ristretto di utenti statunitensi.
Anche Baidu prevede di utilizzare Ernie Bot per rivoluzionare il proprio motore di ricerca, il più utilizzato in Cina, ma anche per aumentare l’efficienza nel cloud, nel settore delle smart car e negli elettrodomestici.
Il confronto con ChatGPT
Baidu ha sponsorizzato anni di ingenti investimenti in R&D nell’intelligenza artificiale e nel deep learning come una delle principali motivazioni per cui ritiene di trovarsi nella posizione migliore per fare concorrenza a ChatGPT. Ad oggi, 650 aziende hanno dichiarato che entreranno a far parte dell’ecosistema Ernie.
Lo stesso Li ha accennato al recente lancio di GPT-4, affermando di essere rimasto sorpreso dalla sua capacità di riassumere le informazioni e sottolineando come la soglia per questo tipo di tecnologia sia molto alta.
Due giorni fa OpenAI ha annunciato il rilascio dell’ultima versione del proprio chatbot, più potente e basato su un approccio “multimodello”, ossia è in grado di generare contenuti rispondendo alle immagini.
Robin Li ha affermato che “Ernie Bot non è uno strumento di confronto tra Cina e Stati Uniti“, cercando di non inquadrare il lancio del proprio chatbot in una logica geopolitica.
Le altre alternative cinesia ChatGPT
Al di là delle affermazioni del Ceo di Baidu, è un dato di fatto che molte aziende tecnologiche cinesi si stiano attrezzando per rispondere a ChatGPT.
La più nota di queste è sicuramente Alibaba, che sta sviluppando un tool simile ancora in fase di test interno. Il gigante cinese dell’e-commerce ha affermato che i modelli di linguaggio di grandi dimensioni e l’intelligenza artificiale generativa hanno rappresentato aree di interesse sin dalla fondazione del suo istituto di ricerca Damo Academy nel 2017.
Tencent, gigante del media entertainment, ha dichiarato ormai un mese fa che sta conducendo ricerche su tecnologie similari e che continuerà a investire nell’intelligenza artificiale, negli algoritmi di apprendimento automatico e nell’elaborazione del linguaggio naturale.
Anche la società di e-commerce JD.Com prevede di lanciare un prodotto simile a ChatGPT che si chiamerà ChatJD e sarà destinato a servire altre aziende.
China Telecom sta sviluppando una versione industriale di chatbot per le telecomunicazioni, che utilizzerà l’intelligenza artificiale in alcune funzioni del servizio clienti.
Infine, la società di giochi NetEase punta ad implementare la tecnologia dei modelli linguistici a scopi educativi.