Azioni Cina a ruba, Honk Kong pronta a superare Tokyo come terza Borsa al mondo
Ottava avanti tutta per la Borsa di Hong Kong sostenuta dalla forte domanda degli investitori cinesi alla ricerca di azioni collegate alla Cina con valutazioni più a buon mercato e dalle attese di nuovi stimoli da parte di Pechino. L’indice Hang Seng ha segnato la miglior settimana degli ultimi tre anni con un guadagno di 7 punti percentuali, ancora meglio con quasi +9% per l’Hong Kong China Enterprises. Il rally è stato accompagnato da volumi record (turnover di 37 mld di dollari nella giornata di ieri).
Balzo che ha portato la Borsa di Honk Kong a incalzare il Giappone per conquistare il terzo posto come maggiore Borsa mondiale. Ieri il valore delle azioni dell’ex colonia britannica è salito in area 4.900 miliardi dollari, avvicinando ulteriormente la Borsa di Tokyo che capitalizza 5.000 miliardi dollari. I primi due posti sono saldamente in mano a Wall Street (24.700 mld $) e Cina (6.900 mld).
Da bassa inflazione sponda a politica monetaria più espansiva
Il mercato si attende nuove misure di stimolo fiscale e monetario da parte di Pechino per rivitalizzare la crescita economica. Oggi l’inflazione cinese ha segnato un rialzo annualizzato pari all’1,4% a marzo, dato invariato rispetto al mese precedente. Basse pressioni inflattive che dovrebbero favorire l’operato espansivo delle autorità monetarie cinesi.
Il mercato si attende nuove misure di stimolo fiscale e monetario da parte di Pechino per rivitalizzare la crescita economica. Oggi l’inflazione cinese ha segnato un rialzo annualizzato pari all’1,4% a marzo, dato invariato rispetto al mese precedente. Basse pressioni inflattive che dovrebbero favorire l’operato espansivo delle autorità monetarie cinesi.
Honk Kong sfrutta basse valutazioni
A dare sprint all’azionario di Hong Kong contribuiscono le valutazioni decisamente a sconto rispetto alle altre Borse mondiali e soprattutto rispetto allo Shanghai Composite dopo che quest’ultimo ha più che raddoppiato il proprio valore nel giro degli ultimi 14 mesi.
A dare sprint all’azionario di Hong Kong contribuiscono le valutazioni decisamente a sconto rispetto alle altre Borse mondiali e soprattutto rispetto allo Shanghai Composite dopo che quest’ultimo ha più che raddoppiato il proprio valore nel giro degli ultimi 14 mesi.
L’indice Hang Seng, secondo quanto riportato da Bloomberg, cambia a 12,9 volte gli utili stimati, con l’Hang Seng China Enterprise Index delle aziende continentali cinesi ancora più a sconto a 9,6 volte l’utile atteso che si confronta con le 15,5 volte dell’indice Topix giapponese e 17,7 dell’S&P 500.
Questa settimana si sono mosse in deciso rialzo tutte le principali Borse asiatiche con la Borsa indiana salita del 2% riavvicinando i massimi storici e il Nikkei 225 che oggi ha toccato quota 20 mila punti per la prima volta dall’aprile del 2000. Secondo Swissquote Europe l’azionario asiatico in generale è destinato a fare meglio di indici europei e americani in scia alle previsioni di nuovi stimoli dalla BoJ “e anche perché la locomotiva regionale, la Cina, continuerà a muoversi in modo proattivo per sostenere la debole crescita attraverso stimoli fiscali e monetari”.