Grecia: Bruxelles concede sei giorni per rivedere le riforme, data cruciale è il 24 aprile

Le nubi su Atene tornano ad addensarsi. Ieri la Grecia ha rimborsato il prestito da circa 460 milioni di euro al Fondo monetario internazionale, evitando il default tecnico e facendo tirare un sospiro di sollievo ai mercati finanziari, ma rimane l’incertezza sulla capacità del Paese a rimborsare i debiti nel breve, in caso di mancato accordo con i creditori internazionali. Una ipotesi non del tutto remota. Da quanto trapela da Bruxelles, non soddisfano ancora appieno le riforme presentate finora dal governo ellenico, necessarie per sbloccare la nuova tranche di aiuti da 7,2 miliardi di euro.
Secondo alcune indiscrezioni riportate dal giornale greco Kathimerini, l’Euro Working Group, l’organismo tecnico dell’Eurogruppo, riunito in questi ultimi giorni, ha concesso alla Grecia sei giorni lavorativi di tempo per rivedere la lista di riforme da presentare entro l’Eurogruppo di Riga, in programma il 24 aprile. Data cruciale, visto che proprio quel giorno la Grecia si troverebbe con le casse vuote e impossibilitata a onorare i suoi debiti e a pagare pensioni e stipendi, secondo alcune stime di analisti. E a maggio, Atene deve rimborsare 760 milioni di euro sempre all’Fmi, 320 milioni di interessi e rinnovare 2,8 miliardi di buoni del Tesoro.
Se un accordo, con un versamento almeno parziale degli aiuti, sarebbe indispensabile per la fine di aprile-inizio maggio, da parte sua la Grecia non intende scendere a compromessi eccessivi. Ieri il ministro delle Finanze ellenico, Yanis Varoufakis, intervenendo a Parigi a una conferenza organizzata dall’Institute for New Economic Thinking, avrebbe ribadito che il governo ellenico non sarà disposto ad accettare qualsiasi richiesta o compromesso con Bruxelles pur di ottenere la tranche di aiuti da oltre 7 miliardi.