Notizie Notizie Mondo Lagarde: la mediocrità rischia di diventare normalità, sbloccare prestiti inesigibili per far ripartire Eurolandia

Lagarde: la mediocrità rischia di diventare normalità, sbloccare prestiti inesigibili per far ripartire Eurolandia

9 Aprile 2015 17:54

La mediocrità non deve diventare la normalità. Questo il monito lanciato dal Direttore Generale del Fondo monetario internazionale,  Christine Lagarde, dal palco dell’Atlantic Council di Washington. Per evitare la “nuova mediocrità”, continua Lagarde, è necessario un mix di riforme strutturali e di politiche macroeconomiche e finanziarie destinate a incrementare la fiducia e a innescare gli investimenti. “Queste riforme – ha detto il numero uno del Fmi- in diversi Paesi sono indietro”.

L’attuale tasso di crescita “non è abbastanza forte”  alla luce delle conseguenze “della Grande Recessione” e in considerazione del fatto che “i rischi geopolitici e finanziari sono aumentati” . Lo spauracchio è rappresentato dallo scenario ribattezzato “basso-basso, alto-alto”, una situazione cioè caratterizzata da inflazione e crescita economica a livelli modesti ed elevati livelli di disoccupazione e indebitamento.

Nel complesso la ripresa si conferma “moderata e irregolare” con il Pil globale in aumento a un tasso indicativamente in linea con il +3,4% del 2014 (tra una settimana il Fmi presenterà le nuove stime in occasione del World economic outlook). Se da un lato l’outlook sull’andamento delle economie emergenti “è leggermente peggiore rispetto a un anno fa”, indicazioni positive arrivano dalle economie avanzate “che stanno facendo un po’ meglio rispetto allo scorso anno: la ripresa si sta consolidando negli Stati Uniti e nel Regno Unito” e, grazie all’azione della Banca centrale europea, “le prospettive nella Zona Euro sono in miglioramento”. Nonostante il plauso per le misure messe in campo dall’Eurotower, Lagarde non ha perso occasione per rimarcare “gli effetti collaterali avversi innescati da tassi di interesse molto bassi o persino negativi”.

In Eurolandia il focus deve incentrarsi sui prestiti incagliati, un macigno da 900 miliardi di euro che blocca il credito. Un problema che riguarda in particolar modo le piccole e medie imprese, detentrici “di una quota dei prestiti inesigibili che in media è il 50% più alta di quella di grandi aziende”. In quest’ottica, “framework efficaci per gestire le insolvenze” sono “cruciali” nella gestione del peso del debito privato e degli stessi prestiti inesigibili.

Il mondo non deve abituarsi a bassi tassi di crescita, “possiamo fare meglio, dobbiamo fare meglio”, ha rimarcato l’ex ministro francese delle Finanze.