Notizie Notizie Mondo Azionario europeo, i settori preferiti di Morgan Stanley. Eni tra le Top Pick, non è l’unica italiana

Azionario europeo, i settori preferiti di Morgan Stanley. Eni tra le Top Pick, non è l’unica italiana

3 Settembre 2024 12:09

Con la fine del periodo estivo, storicamente caratterizzato da volumi sottili e operatività contenuta sui mercati, Morgan Stanley ha aggiornato il proprio modello settoriale sull’azionario europeo in vista della cosiddetta “Back-to-School season”. Ecco le principali modifiche introdotte e i settori preferiti dalla banca d’affari, con focus in particolare su finanziari, energia e auto.

Morgan Stanley rivede il suo modello di valutazione

Morgan Stanley ha iniziato l’anno con una visione rialzista sull’azionario europeo e un approccio bottom-up alla selezione dei settori. L’ultimo aggiornamento del modello rimuove la penalizzazione precedentemente applicata ai titoli che hanno un’elevata correlazione inversa con i rendimenti obbligazionari, al pari di quella legata alla leva finanziaria. La banca, infatti, intravede una possibile sovraperformance per le azioni sensibili ai tassi e tiene conto della riduzione prevista dei tassi di interesse, che dovrebbe alleggerire l’onere per le società più indebitate.

Altri cambiamenti includono una preferenza per le aziende con maggiore potere di determinazione dei prezzi, in un contesto di inflazione in rallentamento e consumatori più sensibile ai costi, mentre viene eliminata la componente legata alle elezioni Usa, visti gli ultimi dati macro e l’imminenza del voto.

Upgrade su Real Estate e Finanziari, giù Auto ed Energia

Sulla base delle modifiche introdotte, Morgan Stanley alza da Equalweight a Overweight la raccomandazione su Real Estate e Diversified Financials, che beneficiano della preferenza per i titoli più sensibili ai rendimenti obbligazionari. Per il Real Estate, incide anche la minore penalizzazione per la leva finanziaria, oltre all’elevata esposizione all’M&A.

Vengono invece declassati da Equalweight a Underweight i comparti Energia e Automotive. Sul primo pesano la probabile stretta nel mercato del greggio, la ripresa della produzione Opec e non Opec dal quarto trimestre e i prezzi “pienamente valutati” del gas TTF e GNL.

Nel complesso, le società di software rimangono le scelte migliori secondo il modello, mentre il lusso resta in fondo alle preferenze degli analisti.

Lo scenario per il settore finanziario

Con riferimento ai finanziari, per Morgan Stanley, lo scenario macro caratterizzato da tassi in calo, soft landing e miglioramento dell’attività sui mercati dei capitali offre supporto a diversi sotto-settori, in particolare ai private markets. Tra i nomi preferiti figurano CVC, ICG e EQT.

Per i gestori patrimoniali tradizionali, gli analisti intravedono venti contrari più persistenti e un percorso di recupero degli utili più moderato, ma anche un miglioramento dei fattori di supporto ciclici.

Più incerto il quadro per le piattaforme di investimento, poiché i margini di interesse gonfiati dalle politiche restrittive dovrebbero ridursi, compensando il miglioramento ciclico nelle transazioni e negli investimenti. Tra le favorite di Morgan Stanley c’è l’italiana Finecobank, con rating Overweight.

Anche il settore bancario rimane attraente, con una preferenza per il Regno Unito (Barclays e Lloyds) e per i modelli basati sulle commissioni. Fra le Top Pick figurano Intesa Sanpaolo e Mediobanca.

Eni Top Pick di Morgan Stanley

La prospettiva più debole per i mercati del petrolio e del gas suggerisce una certa prudenza sul settore Energia, mentre i piani di riacquisto di azioni proprie sembrano aver raggiunto il picco, quindi potrebbero allentarsi nei prossimi mesi.

Morgan Stanley vede un rischio al ribasso di circa il 10% per gli utili del 2025 e per le previsioni sui flussi di cassa. Inoltre, le valutazioni del settore non sono particolarmente economiche, altro motivo per essere prudenti.

Malgrado il contesto sfidante, la banca d’affari ha alzato a Overweight la raccomandazione sull’italiana Eni, selezionandola come nuova “Top Pick”, grazie ad un quadro finanziario resiliente, una crescita della produzione in vista e uno sconto del 20% sul multiplo P/CF. I proventi delle dismissioni sono destinati a ridurre drasticamente l’indebitamento nei prossimi trimestri e le valutazioni elevate degli asset ceduti sottolineano il valore del modello satellitare del Gruppo.

View cauta sull’Automotive

Infine, per quanto concerne il comparto auto europeo, la visione rimane cauta malgrado il miglioramento del rapporto rischio-rendimento.

I produttori europei stanno investendo molto per finanziare la transizione verso l’elettrico e i software, ma restano in svantaggio rispetto ai concorrenti cinesi in termini di costi e faticano a colmare il divario. I capex rigidi e l’indebolimento dei flussi di cassa dettato dal calo dei margini rappresentano “una brutta combinazione per la remunerazione degli azionisti”.

Il settore ha sottoperformato i peers internazionali a causa delle revisioni al ribasso sul 2024, ma si trova di fronte ad un lungo ciclo negativo per i margini che potrebbe anche durare 2-3 anni. Pertanto, non sono da escludere ulteriori pressioni nel biennio 2025-26.