Notizie Notizie Mondo Azionario 2023, Goldman Sachs frena gli entusiasmi e presenta i target. ‘Le condizioni per una ripresa non si sono ancora avverate’

Azionario 2023, Goldman Sachs frena gli entusiasmi e presenta i target. ‘Le condizioni per una ripresa non si sono ancora avverate’

21 Novembre 2022 11:31

Chi investe nell’azionario e spera che il 2023 si riveli un anno decisamente migliore, se non l’anno della ripresa, sarà deluso: è quanto stimano gli strategist di Goldman Sachs che, in una nota, scrivono che la fase del mercato orso non si è ancora conclusa.

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Le condizioni che sono di solito coerenti con un mercato azionario che abbia toccato il fondo non sono state ancora soddisfatte“, hanno scritto gli strategist del colosso bancario Usa, tra cui compaiono i nomi di Peter Oppenheimer e Sharon Bell.

Per il team di Goldman Sachs, le condizioni necessarie per una qualsiasi ripresa sostenibile del mercato azionario vengono considerate il picco dei tassi di interesse e valutazioni più basse rispetto a quelle attuali, che riflettano l’avvento di una recessione.

 

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In termini pratici, gli strategist di Goldman Sachs prevedono che lo S&P 500 terminerà il 2023 a quota 4.000 punti (superiore di appena lo 0,9% rispetto alla chiusura di venerdì scorso), mentre il target di fine 2023 per l’indice dell’azionario europeo Stoxx Europe 600 è stato fissato a un livello superiore del 4% circa rispetto a quelli attuali, attorno a 450 punti.

Un articolo di Bloomberg fa notare che i commenti degli strategist di Goldman Sachs sono stati rilasciati dopo il recente rally che è stato scatenato dai numeri sull’inflazione Usa e dalle notizie arrivate dalla Cina relative all’allentamento delle restrizioni imposte nel paese contro il Covid. Diversi indici azionari mondiali sono entrati, grazie a questi due fattori, in un mercato toro di natura tecnica.

Le sfide sono tuttavia lontane dall’essersi allentate.

Proprio nelle ultime ore dalla Cina è arrivata la notizia delle  tre persone decedute dopo aver contratto il Covid: si è trattato delle prime vittime del Covid nella Cina continentale dal mese di maggio, quando la città di Shanghai era ancora in fase di lockdown: fattore che ha messo in allerta le autorità cinesi e che ha alimentato nuovi dubbi su quando le misure severe che il governo di Pechino ha imposto per arginare le infezioni, lanciando la politica Zero Covid, verranno ritirate.

In generale, gli strategist di Goldman Sachs non si sono lasciati incantare molto dalla forte ripresa che l’azionario globale ha messo a segno dalla metà di ottobre, successiva a un anno tumultuoso per i mercati , a causa dei rialzi dei tassi aggressivi che sono stati varati dalle diverse banche centrali, impegnate nella difficile lotta contro l’inflazione.

Queste strette monetarie hanno alimentato i timori di una recessione che sono tuttora molto forti e, sebbene gli acquisti non siano mancati – soprattutto dopo la pubblicazione dell’indice CPI di ottobre – Goldman non crede nella sostenibilità del rally.

Il motivo è che le azioni, per l’appunto, recuperano dal fondo solo quando il ritmo di erosione della crescita dell’economia e degli utili inizia a rallentare.

Il percorso di breve termine per i mercati azionari sarà probabilmente volatile e ribassista“, hanno scritto.

Una view simile è arrivata sempre oggi da Michael Wilson, strategist di Morgan Stanley.

Wilson ha ribadito che la borsa Usa terminerà il 2023 quasi invariata rispetto ai livelli attuali, riportando un trend ancora accidentato, che includerà un forte calo nel primo trimestre dell’anno prossimo.

Borse: l’indice che sovraperformerà nel corso del 2023

Tornando a Goldman Sachs, gli strategist prevedono che l’azionario asiatico sovraperformerà le altre borse nel 2023, prevedendo per l’indice MSCI Asia-Pacific ex-Japan un rialzo dell’11% a 550 punti. A tal proposito, proprio oggi i loro colleghi di Citigroup hanno reso noto di essere più bullish sulle azioni cinesi.

A livello settoriale, con il mercato orso ancora lontano dall’accomiatarsi, Goldman Sachs ha raccomandato ai clienti di concentrarsi sulle aziende di qualità, caratterizzate da bilanci solidi e margini stabili, così come su quelle società energetiche e delle commodities in generale dove, a suo avviso, i rischi che incombono sulle valutazioni sono limitati.

Per quanto riguarda Wall Street, il rally della borsa Usa è andato progressivamente sfiammandosi, complice anche il ritorno dell’ansia sui tassi, alimentata in particolare, la scorsa settimana, dalle parole proferite dal presidente della Fed di St Louis, James Bullard. Bullard ha stroncato le speranze di chi aveva iniziato a guardare alla possibilità di rialzi dei tassi meno aggressivi da parte della Federal Reserve di Jerome Powell.

“I tassi non si trovano ancora in un’area in cui possono essere considerati sufficientemente restrittivi – ha detto Bullard – Il cambiamento della politica monetaria sembra aver solo limitato gli effetti dell’inflazione, ma i mercati prezzano una disinflazione nel 2023”, ha aggiunto il funzionario della Fed.

Gli ultimi dati macro relativi all’inflazione degli Stati Uniti avevano alimentato la speranza di strette monetarie inferiori rispetto ai quattro rialzi consecutivi dei tassi di 75 punti base da parte Jerome Powell. Ma James Bullard considererebbe appropriato un livello dei tassi sui fed funds Usa fino a un range compreso tra il 5% e il 7%, dunque a un livello molto più alto di quanto i mercati stiano prezzando.