Notizie Notizie Mondo Pensioni, reddito di cittadinanza, taglio Iva, flat tax: ecco le misure della manovra Meloni

Pensioni, reddito di cittadinanza, taglio Iva, flat tax: ecco le misure della manovra Meloni

21 Novembre 2022 10:54

Arriva oggi al Cdm la bozza della manovra 2023, la prima targata Meloni. Tante le misure allo studio che dovrebbero essere finanziate con un extra deficit di 21 miliardi di euro.

Manovra: le misure allo studio

Per le famiglie, tra le misure proposte per arginare il caro vita si starebbe valutando l’azzeramento dell’Iva su beni di prima necessità, come pane, pasta e latte. Al vaglio anche il taglio dell’Iva sui prodotti della prima infanzia, come ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari (FdI). Come riporta l’Ansa guardano con favore all’intervento Lega e Forza Italia. Però la misura, che costerebbe quasi mezzo miliardo ma che secondo i consumatori porterebbe nelle tasche dei cittadini un beneficio di soli 21 euro.

Stretta sul reddito di cittadinanza con l’ipotesi allo studio di toglierlo ai soggetti occupabili (con una fase transitoria di 6 mesi), mentre resterà per i poveri. Chi prende il reddito di cittadinanza, non potrà rifiutare un impiego, ha spiegato il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon. ci sarebbe un ragionamento in corso anche sulla possibile riduzione dell’assegno.

Tra le altre misure, per il cuneo fiscale si va verso una replica del taglio di 2 punti introdotto dal governo Draghi per i redditi fino a 35mila euro, mentre il taglio sarà incrementato a 3 punti per le fasce più fragili, con reddito inferiore a 20mila euro.

Per le pensioni la formula trovata per superare la legge Fornero è “41 + 62”, una soluzione ponte, come spiega Durigon, per dedicare l’anno prossimo a mettere in piedi una “riforma pensionistica complessiva” insieme alle parti sociali.

Sarebbe invece confermato l’aumento della soglia (da 65 a 85mila euro) per autonomi e partite Iva sulla flat tax mentre sembra perdere quota l’ipotesi di introdurre anche una flat tax incrementale. Rimanendo sul tema fisco, nella ‘tregua fiscale’ rimarrebbe l’azzeramento delle cartelle sotto i 1000 euro fino al 2015, mentre è accantonato lo scudo fiscale per i capitali all’estero, la nuova versione della voluntary disclosure.

Intanto in Germania…

Proprio sul reddito di cittadinanza è intensa la battaglia politica anche in Germania. Il governo guidato da Olaf Scholz ha presentato una proposta per introdurre nel Paese il Bürgergeld, o reddito di base, un provvedimento che, per le sue caratteristiche, contiene indicazioni utili per le forze politiche italiane che intendono modificare la misura italiana, simile almeno nel nome, introdotta durante la coalizione di governo giallo-verde dopo il 2018. La proposta tedesca mira a trasformare le misure assicurative di base per i disoccupati, introdotte nel 2005 con la riforma Hartz IV, con un sostegno più ampio, soggetto a condizioni meno stringenti e sostanzialmente orientato alla riqualificazione del beneficiario. Per il Partito Socialdemocratico (SPD) si tratta di una riforma fondamentale: Hartz IV, introdotto da Gerhard Schroeder, ha spianato la strada alla vittoria di Angela Merkel e ha portato al distacco, mai sanato, della base operaia dalla SPD. La proposta è stata approvata dal Bundestag ma respinta dalla Camera dei Länder, dove ha incontrato l’opposizione dei governi regionali guidati dai cristiano-democratici. Spetterà ora alla commissione di mediazione del Parlamento risolvere la situazione di stallo.