Avvio in rosso per le Borse europee: a Milano brilla Atlantia, collocamento in corso Abertis
Apertura in rosso per i listini europei sulla scia delle perdite di Wall Street e di Tokyo, con i titoli legati alle materie prime penalizzati dal ribasso dei prezzi delle commodity. Ieri la Borsa americana ha terminato come aveva iniziato con andamenti in calo modesto e un atteggiamento cauto degli investitori che attendevano la trimestrale di Intel e quella di Jp Morgan. Hanno pesato le deludenti notizie arrivate dal fronte del lavoro con il rialzo inatteso delle richieste di sussidi di disoccupazione e le parole del presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, secondo cui la crescita è ancora troppo debole per portare a un rapido calo del tasso di disoccupazione.
La flessione potrebbe tuttavia essere limitata dai risultati di Intel, che nel dopo borsa Usa hanno dato slancio al settore tecnologico. A Londra l’indice Ftse 100 perde lo 0,11% a 6.017,25 punti. A Milano Ftse Mib scende dello 0,20%, a 21.265 punti. A Francoforte il Dax cede lo 0,28% a 7.055,42 punti e a Parigi il Cac 40 scende dello 0,34% a 3.961,04 punti. Madrid piatta a +0,01% e Lisbona cede lo 0,11%. A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,18% e il Ftse All Share lo 0,17%.
Ancora in progresso Fondaria Sai (+2,59% a 7,53 euro) dopo il rally della vigilia a seguito della volontà manifestata dai francesi di Groupama a salire fino al 17-20% con l’aumento di capitale. Il titolo della compagnia guadagna il 3,68% a 7,65 euro, mentre sia Premafin sia Milano Assicurazioni appaiono invariate. Acquisti anche su Atlantia (+2,97 a 16,25 euro) dopo che Abertis ha annunciato che oggi collocherà presso investitori istituzionali il 6,68% detenuto nella società italiana. I dettagli sul prezzo dovrebbero emergere entro i prossimi due giorni e l’offerta di azioni sarà aperta per un massimo di due giorni.
Secondo Bloomberg è in corso il placement della stake del 6,7% di Abertis a prezzi fra 15,4 e 15,6 euro per azione. “Si tratta di un notizia positiva in quanto l’operazione era attesa dal mercato da molto mesi e viene definitivamente eliminato l’overhang sul titolo”, commentano gli analisti di Equita, ricordando che Sintonia aveva acquisito il 3,3% di Abar a 16 euro in ottobre. Secondo gli esperti della sim milanese “il titolo tratta su multipli interessanti di 12 volte gli utili aggiustati 2011 e EV/EBITDA di 8 volte, dividend yield 5%, rimane da verificare il trend del traffico, che ci attendiamo in ripresa nel 2011 (+1,3%) e l’andamento dei tassi, seppure la società non ha necessità di rifinanziamento fino al 2014”.
Ben impostata Ansaldo (+2,82% a 11,29 euro) fa che beneficia dell’avvio di copertura degli analisti di Bank of America Merrill Lynch con buy. Sotto i riflettori di Piazza Affari Fiat (+0,13% a 7,769 euro). Oggi si chiude il referendum sugli accordi sindacali per lo stabilimento di Mirafiori. Il 90% dei 341 lavoratori del terzo turno aventi diritto al voto si è recato alle urne ieri sera per esprimersi sul piano di rilancio dello stabilimento torinese. E’ appeso a un filo l’investimento di un miliardo di euro a fronte di nuove regole su turni, flessibilità e rappresentanza. E dopo il voto dei lavoratori del turno di notte si sono aperti di nuovo questa mattina alle 7.30 tutti e nove i seggi.
Fa parlare di sé anche unicredit (-0,47% a 1,69 euro. Secondo l’ultimo tam tam di Borsa l’istituto di Piazza Cordusio sarebbe interessata al 46% della Banca di Mosca, che vale in borsa 2 miliardi, anche se è improbabile che la municipalità di Mosca (che controlla al 100% la banca) indica una gara. La banca potrebbe restare in mano pubblica, con la cessione della maggioranza del capitale a VTB, banca statale del Paese. “Crediamo che Unicredit possa essere interessata perché la Russia è un paese core, ma che solo vendendo altri asset possa procedere all’acquisto”, commentano gli esperti di Equita. “Come confermato recentemente anche dal CEO Ghizzoni, la Russia è una delle aree dove è possibile che Unicredit rafforzi la propria presenza nei prossimi anni”, ricordano anche gli esperti di Centrosim. “Tuttavia le ultime voci relative a Bank of Moscow sono riconducibili in via esclusiva a ipotesi di stampa”, è l’idea di questi esperti, che mantengono il rating sell su Unicredit con target di 1,7 euro.