Notizie Notizie Italia Auto: Italia primo Paese d’Europa per vetture a basso impatto ambientale, boom per quelle a gas

Auto: Italia primo Paese d’Europa per vetture a basso impatto ambientale, boom per quelle a gas

29 Maggio 2015 07:44
Cresce a doppia cifra il mercato dell’auto a basso impatto ambientale in Europa. E l’Italia in questo senso è in pole position. Nel primo trimestre dell’anno si sono registrate nell’Unione europea allargata e dell’Efta complessivamente 158.139 nuove immatricolazioni di autovetture ad alimentazione alternativa, in rialzo del 29,1% rispetto al corrispondente periodo del 2014, secondo i dati diffusi da Acea. Guardando ai singoli Paesi, l’Italia è quello con la quota maggiore di vetture a trazione alternativa. Segue al secondo posto il Regno Unito e al terzo la Francia.
 
Con 60.952 vetture a basso impatto ambientale vendute tra gennaio e marzo, l’Italia è il Paese che ha di gran lunga la maggior quota di mercato, il 39%, addirittura il triplo rispetto al Regno Unito che occupa la seconda posizione con il 13%, secondo una ricerca dell’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica). A completare questa Top 5 troviamo al terzo posto la Francia, con una quota di vetture “eco-friendly” dell’11%, seguita da Germania (8%) e Norvegia (7%).
 
Il “successo” dell’Italia, è dovuto soprattutto al mercato di auto nuove alimentate a gas (GPL e Metano), che pesano per l’88% del totale vetture ad alimentazione alternativa italiane, contro una media europea del 40%. Le ibride-elettriche pesano per l’11%, contro una media europea del 39%, mentre le elettriche, comprendenti elettriche a batteria, extended-range, fuel cell e ibride plug-in, pesano solo per l’1% delle vetture a basso impatto ambientale italiane, mentre la media in Europa è del 21%. Il ritardo italiano rispetto al mercato dei veicoli elettrici è dovuto sia alla scarsa diffusione della rete di rifornimento, sia alla minor percentuale di popolazione urbana rispetto agli altri Paesi europei (Italia 68,7%, UK 82,1%, Paesi Bassi 89,3%, dati 2013 Banca Mondiale). La popolazione non urbana, infatti, è meno propensa all’utilizzo di auto alimentazione ad alimentazione elettrica per la bassa autonomia.