Atlantia-governo: su Autostrade è guerra, esposto a Consob contro De Micheli-Patuanelli. Spunta sorpresa Gavio con Astm
Ore concitate per il futuro di Autostrade, con lo spettro della revoca della concessione che si fa sempre più reale, dopo le dichiarazioni che sono state rilasciate ieri dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli e del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli.
La lettera che il governo ha inviato inoltre ad Atlantia in risposta alla missiva ricevuta lo scorso 29 settembre dalla holding della famiglia Benetton ha confermato lo scontro totale che si sta consumando tra la società che controlla Autostrade e l’esecutivo M5S-PD, mentre ASPI finisce nel mirino, stando ad alcuni rumor, del gruppo Gavio. Cruciali saranno i prossimi giorni: Conte & Co. hanno concesso infatti ai Benetton 10 giorni di tempo per presentare una proposta. In caso contrario, scatterà la revoca della concessione ad ASPI.
Così riporta l’edizione odierna de Il Sole 24 Ore:
“Il gruppo Astm, controllata di Gavio e partecipata del private equity Ardian, rompe gli indugi e punta su Autostrade per l’Italia. Secondo indiscrezioni, l’operatore autostradale avrebbe infatti presentato nei giorni scorsi una manifestazione d’interesse. L’obiettivo è entrare nel processo, che sta portando avanti Atlantia con l’avvio di una nuova «data room» e offerte previste entro metà dicembre. Il quotidiano di Confindustria riporta come un interesse nei confronti di ASPI sia arrivato anche da Blackstone (con l’advisor Lazard) e da Macquarie, che sono stati i primi a farsi sentire; una manifestazione d’interesse è arrivata la scorsa settimana da Toto Holding, in partnership con Apollo.
E “in gara potrebbero entrare anche F2i, la famiglia di costruttori Dogliani, in partnership con il fondo Circuitus, e fondi pensione come l’olandese Pggm e l’australiana Australian Super. Poi ci sarebbero fondi infrastrutturali come l’australiana Ifm, le americane Stone Peack e Sixt Street, oltre a fondi sovrani asiatici come Cic, Temasek e altri”.
Su Astm viene ricordato come la società sia il secondo operatore autostradale al mondo con un totale di 4600 km tra Italia e Brasile.
La lettera del governo ad Atlantia
Così la risposta del governo, stando a quanto riportato dall’Ansa, che è riuscita a visionare il contenuto della lettera:
“La nuova proposta che ci avete da ultimo comunicato, che modifica i termini dell’accordo transattivo e ipotizza un processo di cessione ‘dual track’, appare completamente diversa dalle condizioni e dai termini indicati nella originaria proposta del 14 luglio scorso. A tacer d’altro il processo indicato rimane incerto nei tempi e nell’esito finale, con il risultato che appare assolutamente inidoneo a definire la vertenza. Il coinvolgimento di Cassa depositi e prestiti, come si ricava dalla corrispondenza intercorsa, è stato ipotizzato sempre e comunque sulla base di criteri competitivi e di prassi correnti di mercato”.
E “questo stato di incertezza – recita la missiva – e le continue modifiche da voi richieste stanno producendo l’effetto di ritardare gli investimenti e i miglioramenti della rete infrastrutturale, che pure avevate a più riprese promesso e che rappresentano un’esigenza ineludibile nell’interesse degli utenti”.
Atlantia aveva parlato nella precedente missiva delle pressioni esercitate dal governo italiano per cedere il controllo di Autostrade a Cdp, Cassa depositi e prestiti.
Revoca concessione più probabile: così i ministri De Micheli e Patuanelli
Così la ministra del MIT Paola De Micheli, rispondendo alla domanda se l’impatto nelle trattative tra il governo e Atlantia riavvicini la revoca della concessione, rendendola più probabile. “Credo di sì”, ha detto, continuando: “Il governo ha fatto un negoziato che è durato un anno di cui tutti voi vi siete lamentati abbondantemente. E quel negoziato aveva portato a una soluzione assolutamente utile per l’azienda e per il Paese perché sostenendo il risultato che avevamo tenuto al Consiglio dei Ministri quella sarebbe stata una soluzione utile a tutti, ad Atlantia e soprattutto agli italiani e alle italiane, che è la cosa che ci interessa di più. Essersi discostati da quella scelta – ha concluso De Micheli- è una responsabilità di Atlantia e di Aspi. Noi ci attendiamo che ci sia un momento rapido di presa di coscienza che gli impegni vanno mantenuti, lo abbiamo sempre detto in questi giorni. In questo negoziato, noi stiamo rispettando le regole di mercato, come avevamo garantito fin dal primo momento”.
Sulla probabilità della revoca della concessione, lo stesso ha detto il ministro Stefano Patuanelli interpellato da Bloomberg: “e trattative nelle ultime ore mi portano a dire che non solo una revoca è possibile, ma se Atlantia non si rende conto di quello che sta succedendo, è anche l’esito più probabile”. De Micheli e Patuanelli hanno parlato quando Piazza Affari era ancora aperta. Immediata la caduta del titolo Atlantia, che ha chiuso le contrattazioni con un calo del, La holding della famiglia Benetton non è rimasta certo a guardare, presentando anche un esposto alla Consob contro i due ministri:
L’esposto di Atlantia a Consob e Commissione Ue per turbativa titolo
“Atlantia ha presentato un nuovo esposto a Consob – l’ultimo risale allo scorso 14 luglio – chiedendo di valutare urgentemente i provvedimenti da adottare a seguito delle dichiarazioni rilasciate a mercati aperti dal Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, e dal Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, che hanno determinato la sospensione delle negoziazioni per eccesso di ribasso. Tale esposto si rende necessario per tutelare gli interessi degli oltre 37.000 azionisti e investitori della società e garantire la parità informativa, tenuto conto che nessuna decisione del Governo, in merito alla Concessione di ASPI, è stata ancora comunicata alla società. Atlantia ha inoltre rappresentato all’Autorità di Controllo come simili inaccettabili dichiarazioni a Borsa aperta – in aperto contrasto con le norme del Testo Unico della Finanza – fossero già state oggetto di precedenti esposti, auspicando, ancora una volta, un suo deciso intervento volto a garantire la regolarità del mercato. L’impatto di simili dichiarazioni può infatti determinare rilevanti conseguenze sulla regolarità delle negoziazioni, tanto più nel noto contesto di possibile dismissione di ASPI da parte di Atlantia. Non corrisponde inoltre al vero la reiterata affermazione che la società non avrebbe rispettato l’accordo del 14 luglio. L’impegno a dismettere ASPI risulta infatti espressamente confermato dal processo di scissione e quotazione, ovvero dalla vendita dell’88% dell’asset, deliberati dal Cda di Atlantia del 24 settembre e che saranno sottoposti all’assemblea dei soci già convocata per il prossimo 30 ottobre. Le continue ventilate minacce di revoca da parte del Governo sono peraltro in palese contraddizione non solo con le finalità della lettera del 14 luglio – che prevede la dismissione di ASPI in un processo trasparente a valori di mercato – ma sono suscettibili di per sé di alterare il valore di detta società nel momento in cui è stata posta sul mercato. Tali minacce risultano inoltre in aperto contrasto con la clausola contenuta nell’atto transattivo inviato formalmente ad ASPI lo scorso 23 settembre, dove il MIT dà atto che non sussistono le condizioni per formulare nei confronti del Concessionario contestazioni di inadempimento per fatti e/o atti, noti al Concedente, verificatisi sino alla data di sottoscrizione dell’atto stesso. Atlantia ha doverosamente ritenuto di inviare l’esposto anche ai servizi competenti della Commissione Europea“.
Cosa dicono gli analisti. Ci sarebbe anche offerta 2 mld per 50% Telepass
Così si legge nella nota di Equita SIM:
“Continua lo scontro con il governo sulla concessione. Secondo MF ci sarebbe un’offerta di 2 miliardi per il 50% di Telepass. Secondo il Sole, anche il gruppo Gavio con Ardian è interessato ad ASPI. CDP continua ad essere interessata alla trattativa, ma conferma la manleva come condizione per una ulteriore trattativa. Richieste di garanzie per i rischi risarcitori del crollo del ponte Morandi potrebbero arrivare anche da altri players. Dall’altro lato il governo ha concesso 10 giorni ad Atlantia per evitare la procedura di revoca. La lettera inviata dal governo ad Atlantia definirebbe non coerente il percorso dual track avviato da Atlantia con gli impegni assunti il 14 luglio, ma non cita il termine di 10 gioni. I ministri De Micheli e Patuanelli hanno confermato che il governo sta lavorando ad un piano per la revoca della concessione”.
Equita riporta anche le indiscrezioni di MF, secondo cui “Partners Group sarebbe disponibile ad offrire 2 miliardi per il 50% di Telepass. Si tratterebbe di una valutazione di 4 miliardi per il 100%, ben superiore ai 1,9 miliardi da noi stimati – precisano gli analisti della SIM milanese – Nel 2019 la società ha registrato un EBITDA di 125 milioni (112 milioni secondo i dati reported da Atlantia) e quindi il multiplo EV/EBITDA sarebbe pari 32 volte. Se il deal sarà confermato l’impatto sulla valutazione sarebbe di circa €2 per azione e permetterebbe soprattutto di ridurre il debito nella holding (attualmente a 5 miliardi). Andrà verificata anche l’indicazione di debito in Telepass pari a 590 milioni secondo MF contro i 127 milioni riportati nella presentazione del 1 semestre di Atlantia. Un processo di revoca della concessione, con una lunga litigation legale e rischi di default, sarebbe la conclusione più negativa per la società. Il rating junk delle società del gruppo, il rifinanziamento del debito di ASPI e la necessità di ridurre il debito nella holding (5 miliardi) riteniamo porteranno a trovare una soluzione con il governo per il passaggio del controllo di ASPI”.
Gli analisti di Equita commentano nello specifico la manifestazione di interesse arrivata da Astm:
“La partecipazione non ci sorprende, sia per le dichiarazioni dei manager nei mesi passati, sia per il posizionamento di Astm (secondo operatore al mondo per km gestiti e secondo operatore in Italia) la cui partecipazione alla procedura è a nostro avviso dovuta. Riteniamo che per Astm (così come per gli altri partecipanti alle procedure) sussistano le stesse problematiche di valutazione dell’offerta, relative all’approvazione dei piani finanziari, del regime concessorio finale e della manleva per lo stato di salute della rete, senza i quali qualsiasi valutazione dell’asset risulterebbe aleatoria. La possibilità di acquisire il controllo di Aspi, rappresenta certamente una opportunità per Astm, anche se riteniamo che la strada più percorribile (tra l’altro garanzia anche per eventuali altri soci) sia quella che prevede comunque la compartecipazione di un’azienda di Stato (Cdp).
Da segnalare che Equita ha un rating hold sul titolo Atlantia, a fronte di un target di 15 euro. Ieri il titolo ha chiuso a 13,14 euro e oggi la performance si conferma inizialmente al ribasso. Il titolo riagguanta poi debolmente il territorio positivo. Da segnalare come fonti Atlanria abbiano lanciato l’alert nelle ultime ore, avvertendo che una eventuale revoca della concessione ad ASPI provocherebbe un default sistemico da 16,5 miliardi , mettendo a rischio 7.000 posti di lavoro.