Piazza Affari sale nonostante batosta Eni. Sul Ftse Mib impennata per STM e Banco BPM
Giornata senza verve oggi per Piazza Affari che alla fine strappa un tiepido segno più. Il Ftse Mib apre il nuovo mese e l’ultimo trimestre dell’anno con un +0,24% a quota 19.061 punti. A frenare l’indice è stata la debolezza pronunciata dei titoli oil in scia alla violenta correzione dei prezzi del petrolio.
Petrolio fino a -6% fa deragliare Eni & co.
Il WTI è arrivato a cedere oltre il 6% sotto area 38 dollari complici i timori di una domanda debole e di una maggiore offerta dall’OPEC+ con l’export di greggio dell’Arabia Saudita in aumento. Il tonfo del petrolio pesa su tutti i titoli energetici con ENI che cede oltre il 3,3% a Piazza Affari cadendo sotto quota 6,5 euro. Molto male anche Saipem con -3,27%.
Vendite oggi anche su Tenaris (-2,56% a 4,152 euro) che ha anche incassato il giudizio negativo arrivato da Credit Suisse che ha iniziato la copertura con rating underperform e prezzo obiettivo a 3,90 euro. Gli analisti della casa d’affari elvetica vedono pressioni al ribasso sugli utili nei prossimi tre o quattro anni, soprattutto negli Stati Uniti, dove Tenaris è più presente.
Banco BPM unica banca a sorridere
Altro settore sotto pressione è quello bancario con cali di oltre l’1% per Intesa Sanpaolo e Unicredit. Peggio ha fatto Bper con -2,01% in attesa del via all’aumento di capitale da 800 mln previsto il 5 ottobre.
Unica nota lieta tra le banche è stata Banco BPM con un balzo di circa +4% in area 1,50 euro. La sponda al rally è arrivata da nuovi rumor circa il possibile interesse da parte del Credit Agricole. Le indiscrezioni sono state riportate da Il Messaggero che ha riferito di ‘contatti informali’ del ceo Giuseppe Castagna con UniCredit e Credit Agricole Italia per eventuali operazioni straordinarie. Banco BPM ha smentito categoricamente confermando comunque che è aperta “a esplorare tutte le possibili ipotesi in relazione ad una potenziale aggregazione”.
Giornata sì per STM e Diasorin
Sul fronte opposto balzo di quasi il 7% sopra i 28 euro dopo avere anticipato che i suoi ricavi netti preliminari per il terzo trimestre sono sopra le aspettative formulate a luglio. Nello specifico, ammontano a 2,67 miliardi di dollari, in aumento del 27,8% su base sequenziale. La previsione precedente per i ricavi netti del terzo trimestre era di 2,45 miliardi di dollari, pari a un incremento del 17,4% su base sequenziale.
Infine, nuovo importante allungo per Diasorin (+2,85% a 176,8 euro) che ha ottenuto una doppia autorizzazione da parte della Food and Drug Administration (FDA) americana. La prima per il test sierologico IgM, disponibile su piattaforme Liaison XL, che è predisposto per riconoscere gli anticorpi sviluppati in risposta al SARS-CoV-2, così da distinguere se il paziente ha sviluppato l’infezione più o meno recentemente. La seconda invece riguarda la commercializzazione negli Usa di sei test per l’epatite B. “Ci aspettiamo un impatto limitato su Diasorin (riguardo l’approvazione del test sierologico, ndr), considerando il calo della domanda per i test sierologici e il ridotto mercato di riferimento di questo tipo di test”, commentano gli analisti di Equita che invece sull’autorizzazione dei test per l’epatite B specificano: “Il mercato Usa delle epatiti e retrovirus (ex business banche sangue) è stimato in circa 500 milioni di dollari”.