Atlantia: era Castellucci al capolinea, ma manca il sostituto. In due sedute bruciati 3 miliardi di valore
Atlantia presenta il conto all’ad Castellucci. Il Consiglio di Amministrazione di Atlantia si riunirà oggi alle ore 14.30, con ad oggetto, tra l’altro, comunicazioni dell’Amministratore Delegato, Giovanni Castellucci. Tutte le indicazioni portano all’uscita dalla società dell’amministratore delegato che è al timone del gruppo autostradale da 14 anni.
Dal cda di ieri di Edizione, che detiene il controllo di oltre il 30% di Atlantia, sarebbe emersa una posizione della famiglia Benetton a favore di una scelta di discontinuità che accantona l’ad Castellucci dopo gli ultimi sviluppi sul fronte giudiziari. Per il momento la guida del colosso delle infrastrutture andrebbe a uno o più manager del gruppo delle autostrade e degli aeroporti in attesa di trovare l’uomo giusto per il futuro di Atlantia.
Stando a quanto riferisce oggi La Stampa, anche gli altri grandi soci (fondo sovrano di Singapore, la Fondazione Crt, Lazard, Hsbc) avrebbero convenuto sulla necessità di dare uno scossone.
In due giorni andati in fumo 3 miliardi in Borsa
Ieri nuova seduta da dimenticare per Atlantia che ha perso quasi l’8% dopo aver chiuso venerdì in calo dell’8,1%. In due giorni sono andati in fumo circa 3 miliardi di euro di capitalizzazione. Solo 10 giorni fa, Atlantia aveva tentato uno sprint verso quota 25 euro con un top intraday a 24,93 euro, livello che non vedeva da prima del crollo del Ponte Morandi a Genova del 14 agosto 2018.
La nuova svolta negativa per Atlantia è arrivata venerdì scorso. La Guardia di Finanza di Genova ha preso provvedimenti contro nove “manager e tecnici”, sospettati di aver rilasciato false dichiarazioni riguardo ad altre tratte gestite da Aspi. Due dirigenti di Spea Engineering (controllata di Atlantia che si occupa di monitoraggio e controlli della rete autostradale) ed uno di Aspi sono agli arresti domiciliari per falso ideologico in seguito alle indagini sui report sullo stato dei viadotti Paolillo e Pecetti. In una nota di venerdì, Aspi ha confermato nuovamente la sicurezza dei suddetti viadotti, dove gli interventi di manutenzione sono stati conclusi diversi mesi fa. La controllata di Atlantia ha inviato il 4 dicembre 2018 al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti un report contenente il dettaglio degli interventi manutentivi realizzati e delle verifiche effettuate sui viadotti della rete, tra cui il Pecetti e il Paolillo.
Sullo sfondo il rischio revoca concessione
Sullo sfondo rimane poi la questione politica con il rischio revoca delle concessioni autostradali, più volte caldeggiato dal M5S. Molto dipenderà se si intenderà procedere con revoca totale o parziale. La revisione del contratto di Autostrade per l’Italia (gruppo Atlantia) potrebbe comprendere la revoca della concessione per le autostrade A10 e A26. Il premier Giuseppe Conte sarebbe favorevole alla revoca della concessione A10 Genova-Savona come possibile revisione del contratto con Aspi a seguito del crollo del ponte Morandi di Genova. Secondo La Stampa, la revisione parziale avrebbe il sostegno del Pd e potrebbe essere un buon compromesso potenzialmente accettabile anche da Aspi. Per il momento, la controllata di Atlantia sarebbe contraria alla revoca dell’A10.