Asta BTP bene con qualche nota stonata. Spread rimane in forte rialzo, Bce avverte su effetti incertezza politica
Nel giorno del Def – la cui presentazione è stata considerata anche a rischio nelle prime ore del mattino – una buona notizia arriva dalla serie di aste indette dal Tesoro, anche se le note stonate non mancano. Collocati in tutto più di cinque miliardi di euro di titoli di stato, precisamente BTP a cinque e dieci anni e CCTeu a 7 anni: in tutte e tre le emissioni la buona notizia è rappresentata dalla flessione dei tassi rispetto ai collocamenti precedenti.
Indicazioni contrastate dai bid-to-cover, con quello relativo ai BTP a cinque anni che ha inviato segnali poco incoraggianti, e quello dei BTP a dieci anni che invece è aumentato a 1,44 da precedente 1,37. Segno che la domanda degli investitori verso gli asset italiani, in questo caso i titoli di stato, c’è.
A seguito dei risultati dell’asta, la tensione sul mercato secondario si è smorzata, per poi risalire.
Lo spread BTP-Bund a 10 anni è sceso dai 250 punti base dei massimi intraday, rimanendo comunque in buon rialzo a 241 punti base, in crescita del 4,7%. I tassi sui BTP decennali avanzano al 2,91%, ma anche in questo caso sono lontani dal picco della sessione, quando erano volati fino al 2,99%. Focus anche sui tassi dei BTP a 2 anni, che sono saliti fino allo 0,88% dopo lo 0,7% della vigilia.
In generale stamattina i rendimenti dei bond governativi sono saliti fino a +22 punti base, dopo le indiscrezioni riportate da alcuni quotidiani sul rischio che il Def non venisse presentato oggi, a causa dell’alta tensione tra il ministro dell’Economia Giovanni Tria da un lato, e l’asse Di Maio-Salvini dall’altro.
I rumors hanno riportato in primo piano anche il rischio di dimissioni di Tria, a causa del nodo del target sul deficit-Pil da iscrivere al Def. Lega e Movimento 5 Stelle si sarebbero accordati per un obiettivo pari al 2,4%, ben più alto dell’asticella massima stabilita da Tria all’1,6%. Le preoccupazioni sul futuro di Tria, che viene considerato il vero guardiano dei conti pubblici italiani, hanno scatenato un forte sell off sui BTP e, di conseguenza, per la relazione inversamente proporzionale, un altrettanto deciso aumento dei tassi.
E’ stato poi il vicepremier Luigi Di Maio ad assicurare che non ci sarebbe stato nessun ritardo nel vertice della maggioranza fissato per la giornata di oggi prima del Consiglio dei Ministri, contrariamente ai rumor segnalati dal Corriere della Sera.
Verso la tarda mattinata, fonti del governo hanno comunicato che il vertice sulla nota di aggiornamento al Def – che dovrebbe essere approvata sempre oggi dal Consiglio dei ministri – ci sarà oggi, alle 16 ora italiana. Sia Di Maio che Salvini, per partecipare, hanno deciso di anticipare il rientro, rispettivamente, da Bruxelles e da Tunisi.
Al vertice, si apprende, parteciperanno anche il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e il premier Giuseppe Conte, rientrato questa mattina da New York dove ha preso parte all’assemblea generale dell’Onu.
Il Consiglio dei ministri si terrà questa sera alle 20.
Intanto la Bce torna sullo spread e, nel suo bollettino economico, fa notare che “i differenziali sui titoli di Stato (italiani) hanno mostrato un certo livello di volatilità, in un contesto caratterizzato dal perdurare dell’incertezza politica in Italia”.