Notizie Notizie Italia Sondaggio Assiom Forex: operatori divisi su fine QE, aumenta sfiducia. Outlook su spread, euro, Borsa

Sondaggio Assiom Forex: operatori divisi su fine QE, aumenta sfiducia. Outlook su spread, euro, Borsa

29 Giugno 2018 16:09

Sull’economia e i mercati italiani, più che la fine del Quantitative easing da parte della Bce, incideranno le scelte del governo: è quanto risulta dal sondaggio Assiom Forex di giugno, stilato in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor. Il 52% degli operatori Assiom Forex ritiene di fatto che la decisione di Mario Draghi & Co. di staccare del tutto la spina QE, o anche scudo BTP, nel mese di dicembre, non avrà una conseguenza negativa per l’economia italiana, in quanto ampiamente scontata.

Ciò che conterà davvero saranno le politiche economiche del nuovo governo M5S-Lega e, in particolare, la loro capacità di dare un assist all’occupazione e alla crescita. La maggioranza del 52% è tuttavia risicata, a conferma di come gli operatori siano divisi sull’argomento.

Il 48% degli operatori intervistati crede infatti che conseguenze ce ne saranno, in quanto la fine dello scudo BTP farà salire la spesa per interessi e di conseguenza il debito pubblico, con inevitabili ripercussioni sulla crescita dell’economia. (a tal proposito, è importante citare le ultime indiscrezioni sulla Bce.

Dal sondaggio di Assiom Forex, emerge anche un sentiment di maggiore sfiducia e incertezza tra gli operatori, riguardo all’outlook dei mercati nei prossimi sei mesi.

Così, a tal proposito, commenta la situazione il presidente di Assiom Forex, Luigi Belluti:

“Le continue turbolenze sui mercati, originate dal mutamento delle condizioni cui siamo rimasti ancorati per diverso tempo, hanno portato negli ultimi trenta giorni certamente a un maggior pessimismo. Se guardiamo alle indicazioni emerse dal sondaggio, gli operatori italiani sono manifestamente più sfiduciati rispetto al mese di maggio: la maggior parte degli intervistati ritiene che la Borsa possa rimanere su questi valori per i prossimi sei mesi, con il crollo del 50% di coloro che pensavano potessimo rivedere forti rialzi”.

La percentuale degli operatori che stimano mercati stabili o in calo sale di fatto al 79% dal 72% di maggio e dal 61% di aprile. La percentuale di chi prevede rialzi scende dal 28% (ed era pari al 39% due mesi fa) al 21%, mentre gli operatori che stimano indici stabili, (una definizione che indica oscillazioni massime del 3% tanto al ribasso quanto al rialzo) sono il 53%, 10 punti percentuali in rialzo rispetto a un mese fa. I ribassisti, ovvero chi stima flessioni tra il 3% e il 10%, formano una quota pari al 26% (dal 29%).

Sullo spread, il 40% (boom rispetto al 17% di maggio) prevede un valore compreso tra i 175 e i 200 punti mentre un ulteriore 40% ritiene che il differenziale si posizionerà in modo stabile sopra i 200 punti (da una quota di appena l’8% del mese di maggio).

Solo il 7% degli operatori (erano il 38% a maggio ma il sondaggio era stato chiuso prima che la crisi politica scatenasse la tempesta finanziaria tristemente nota di fine mese) prevede uno spread tra i 100 e i 150 punti, rispetto allo stesso outlook che era stato pronosticato da una percentuale, due mesi fa, di ben il 67% degli operatori. In ribasso dal 37% di un mese fa al 13% la quota di chi stima un valore tra 150 e 175 punti.

La maggioranza ritiene inoltre che il trend rialzista dell’euro, in realtà già smorzatosi negli ultimi tre mesi, stia per arrivare al capolinea: a crederlo è una percentuale di ben l’82% degli operatori di Assiom Forex (rispetto al 78% un mese fa) interpellati nel sondaggio.

Andando nello specifico, il 46% degli operatori (in rialzo rispetto al 40% di un mese fa) crede che la moneta unica rimarrà stabile mentre il 36% (38%) stima cali che per l’1% saranno molto sensibili.

Per il 18% rimanente, invece, la moneta unica tornerà a salire.

Belluti precisa in ogni caso che “sull’euro-dollaro il consensus è per la stabilità del cambio, con sempre meno operatori intenti a credere che la moneta unica possa riportarsi molto al di sopra della soglia attuale’.