Apple, qualche ritocco ai software ma sull’AI è in clamoroso ritardo: Wall Street non apprezza

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C’era grande attesa ieri sera al quartier generale di Cupertino, California per la presentazione della nuova linea di software di Apple, ma le aspettative hanno lasciato deluso chi sperava di intravvedere un cambio di passo sul posizionamento nell’AI per la società fondata da Steve Jobs.
L’evento che ha dato il via alla Worldwide Developers Conference (WWDC) ha invece offerto un nuovo concept di design, chiamato “Liquid Glass” da Apple, attorno al quale sono stati concepiti i prossimi aggiornamenti software per tutti i prodotti – dagli iPhone ai MacBook, passando per iPad e iWatch – previsti per la fine dell’anno e nel 2026.
L’idea portante di “Liquid Glass” é quella di un design che renda le superfici traslucide e comunichi una sensazione di maggiore reattività.
Osservatori e analisti sono rimasti freddi e il titolo ha perso l’1,2% a Wall Street.
Con i nuovi iPhone arriverà iOS 26, a migliorare potrebbero essere proprio le telefonate
La nuova generazione di iPhone arriverà con il sistema operativo iOS 26, senza più seguire la cronologia delle versioni ma identificandole con l’anno di lancio, anche se i modelli arriveranno sul mercato già in autunno di quest’anno.
Sembra strano a dirsi ma le innovazioni più interessanti potrebbero riguardare proprio quello che sarebbe l’uso principale dell’iPhone, ossia la telefonata. Tra le innovazioni principali sarà infatti l’introduione dell’“Hold Assist”, una funzionalità che eliminerà i tempi morti in attesa di parlare con operatori di uffici pubblici o call center, l’esperienza irritante di ascoltare una musica ripetitiva mentre si attende. Il nuovo sistema penserà a tutto, farà smettere la musica e “aspetterà” il turno, lasciando l’utende libero di fare altre cose sul telefono in silenzio.
Positiva anche una funzione anti spam e truffe da numeri sconosciuti, chiamata “Screen Calling”. Quando arriverà una chiamata da un numero sconosciuto, il telefono risponderà da solo senza suonare, e chiederà a chi chiama di identificarsi e spiegare le ragioni della chiamata. Le informazioni verranno presentate via messaggio sullo schermo del ricevente che a quel punto potrà decidere se accettare o meno la chiamata.
Gli iPad sempre più un’alternativa ai laptop MacBook
Con iPadOS 26 Apple continua a muovere i suoi tablet nella direzione dei MacBook, rendendoli più simili ai suoi computer portatili per capacità e funzionalità. Sui nuovi iPad si potrà per esempio modificare la dimensione delle finestre dell app aperte, e muoverle a piacimento sullo schermo. Inoltre i tablet saranno in grado di effettuare operazioni in concomitanza tra diverse app.
In questo modo l’iPad sarà sempre più un’alternativa valida rispetto ad un MacBook.
Anche i macOS avranno il loro aggiornamento, con il nuovo sistema Tahoe. Includerà lo stesso restyling con le linee guida Liquid Glass e miglioramenti nella Spotlight Search e maggiore integrazione con la app di videogiochi di Apple Games.
Mancano segnali da Apple Intelligence, Siri scompare dal racconto, per gli analisti è troppo poco
Per gli analisti quanto mostrato da Apple è troppo poco, e sono mancati soprattutto segnali nel settore AI, dove Apple con il suo programma Apple Intelligence è chiaramente in svantaggio rispetto alle altre grandi di Big Tech.
Secondo gli analisti di Wedbush, la casa di Cupertino “sta giocando troppo sul sicuro”. La strategia della società guidata da Tim Cook sembra essere quella di rivolgersi soprattutto agli sviluppatori, fornendo, attraverso Foundation Models Framework, gli strumenti per creare la nuova generazione di AI. Tuttavia, “questo è un anno importante per Apple in cui monetizzare sul fronte dell’AI”, e l’azienda potrebbe essere costretta ad effettuare una “grande acquisizione per fare un balzo in avanti nella strategia AI”.
Gli analisti di Wedbush hanno “grande fiducia che Apple possa fare bene ma hanno spazi ridotti per capire come fare e questo sarà il focus degli investitori l’anno prossimo”.
Secondo Gabriel Debach di eToro “nel 2025, non basta più annunciare. Serve mostrare. E se l’AI è davvero il futuro, Apple dovrà tornare a raccontarlo con concretezza, visione, e almeno una volta anche con un colpo di scena.”
Per l’analista “il mercato non si aspettava miracoli” da Apple, “ma un catalizzatore chiaro sì”, aggiungendo che “quando i multipli sono nella parte alta del range, la tolleranza per un evento senza “effetto wow” si riduce.”
Debach fa notare “la scomparsa di Siri dal racconto”, dopo che nel 2024, l’assisitenze vocale di Apple “era il volto dell’AI, il canale principale per accedere alle nuove capacità dell’intelligenza personale di Apple”.
Nella presentazione dell’anno scorso Siri era stata menzionata ben 49 volte, mentre ieri solo due volte. “Nessuna demo, nessun aggiornamento concreto, nessun rilancio dell’assistente come interfaccia cardine dell’ecosistema. La conseguenza è chiara: la percezione di un passo indietro.”
Bisogna constatare quindi che “in un ciclo narrativo dominato da GPT-4o, Gemini e Copilot, l’AI di Apple sembra ancora in fase di riscaldamento.”