Notizie Notizie Italia Anfia, per l’industria automobilistica italiana previsto calo del 13% a fine anno

Anfia, per l’industria automobilistica italiana previsto calo del 13% a fine anno

30 Settembre 2008 14:01

Gli effetti della crisi economica che continua a imperversare sia in America sia in Europa e che nelle ultime settimane è diventata sempre più “drammatica”, si riflettono anche sull’industria automobilistica italiana. Il 2008 si è aperto con un fatturato in crescita per la filiera automotive, ma  in scia al brusco rallentamento del mercato delle quattro ruote, è iniziata la fase calante anche per la produzione che dovrebbe durare anche nei prossimi mesi. Si parla di una contrazione complessiva del 13% per la fine dell’anno rispetto al 2007, con circa 2.170.000 immatricolazioni auto. È questa la previsione formulata dall’Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica) durante l’assemblea annuale che si è tenuta oggi a Roma.


“La difficile situazione congiunturale a livello mondiale – ha commentato Razelli, presidente Anfia  – ha comportato la revisione al ribasso di tutte le previsioni di crescita del settore. La nostra filiera sta affrontando questo delicato momento avanzando proposte e richieste di maggiore collaborazione sia con le istituzioni che con gli azionisti”.
E l’apprensione sale se si garda i numeri da record di questo settore: 2.500 aziende, 165 miliardi di euro di fatturato nel 2007, 2 miliardi di euro investiti in ricerca e sviluppo (10% dell’investimento a livello europeo) e oltre 81 miliardi di gettito fiscale, più del 22% dell’intero gettito europeo e maggiore fetta di contribuzione alle entrate fiscali dello Stato italiano. Con 375.000 addetti, comprendendo la subfornitura, l’engineering & design, la vendita e post vendita, il comparto si colloca tra i principali “datori di lavoro” del Paese.


“Nonostante il calo delle vendite in Europa le previsioni per quest’anno e per i prossimi due anni sono le stesse già fornite nel novembre del 2006”. E’ quanto ha dichiarato Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, a margine all’assemblea dell’Anfia. E ai giornalisti che stamattina gli hanno chiesto se il titolo del gruppo torinese risentirà della crisi dei mercati finanziari il numero uno del Lingotto ha però detto che “Ne risentirà di sicuro perché ormai valutazioni e previsioni non contano più niente. Il mercato va cercando liquidità”.