Notizie Notizie Mondo Anche Moody’s taglia il rating della Grecia, ma non vede rischi per l’Eurozona

Anche Moody’s taglia il rating della Grecia, ma non vede rischi per l’Eurozona

22 Dicembre 2009 09:03

Dopo Fitch e Standard & Poor’s anche l’agenzia Moody’s ha ridotto il rating sul debito sovrano della Grecia, portandolo da A1 ad A2 con outlook negativo. La decisione giunge al termine di un processo di revisione che l’agenzia di rating aveva avviato lo scorso 29 ottobre. Il rating A2 – spiega in una nota di Moody’s l’analista Sarah Carlson – bilancia rischi di liquidità molto limitati sul breve termine con i rischi di insolvenza di medio-lungo termine. Secondo Moody’s i rischi di lungo termine sarebbero stati solo parzialmente rimossi dalle politiche di emergenza annunciate dal governo greco.


Moody’s ritiene sia estremamente improbabile che la Grecia debba fronteggiare problemi di liquidità nel breve termine a meno che la Banca centrale europea dovesse intraprendere “l’inusuale passo” di non accogliere più il debito sovrano di uno Stato membro come collaterale nelle operazioni di rifinanziamento bancario, un rischio che il vice presidente di Moody’s Sovereign Risk Group, Arnaud Mares, considera “molto remoto”. Moody’s non crede inoltre che le difficoltà del governo greco rappresentino un test vitale per il futuro dell’Eurozona.


Il rating greco espresso da Moody’s è ora posizionato al di sotto di quello di altri paesi altamente indebitati dell’Eurozona, come Belgio, Irlanda o Italia, che vanno da Aa1 a Aa2, per effetto della bassa credibilità della Grecia in termini di veri aggiustamenti fiscali. Il rating resta tuttavia superiore a quello di Messico, Brasile e Ungheria (Baa), paesi che – spiega Moody’s non beneficiano della protezione garantita dall’appartenenza all’Unione monetaria europea.


L’evoluzione dell’outlook negativo in un ulteriore downgrade – spiegano ancora gli analisti – dipenderà dall’effettivo perseguimento del piano governativo, dimostrato ad esempio da un aumento dell’imposizione fiscale o da un contenimento della spesa pubblica.