Amazon batte le attese con cloud e AI, ma le previsioni preoccupano gli investitori

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Amazon ha chiuso il primo trimestre con risultati superiori alle attese, spinti dalla crescita del cloud computing e dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, le previsioni per il trimestre in corso si sono rivelate inferiori rispetto alle stime del mercato, attribuite ai dazi. L’azienda ha affermato in una nota che le “politiche commerciali e i dazi” insieme ai “timori di recessione” rappresentano fattori di incertezza che potrebbero influenzare le sue previsioni future, lasciando intendere una maggiore cautela rispetto al passato, periodo in cui il tema dei dazi non era stato menzionato nei suoi outlook trimestrali.
L’azienda risulta particolarmente vulnerabile alle misure tariffarie introdotte dall’amministrazione Trump, soprattutto per quanto riguarda la divisione retail, che si approvvigiona in parte dalla Cina, paese colpito da un’imposta del 145%.
Amazon, ricavi in crescita ma preoccupa il Q2
Nel primo trimestre del 2025, Amazon ha registrato vendite complessive pari a 155,7 miliardi di dollari, con un incremento del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un incremento commentato positivamente dal Ceo Andy Jassy commenta positivamente, ripercorrendo i principali risultati conseguiti tra gennaio e marzo 2025, incluso il debutto dell’assistente vocale Alexa+ basato sull’intelligenza artificiale generativa.
Nel dettaglio, la divisione Nord America ha generato ricavi per 92,9 miliardi di dollari, con un aumento dell’8% su base annua, continuando a essere il principale motore di crescita per l’azienda. Il resto del mondo, che comprende i mercati internazionali, ha contribuito con 33,5 miliardi di dollari, segnando un incremento del 5%, un risultato positivo ma inferiore rispetto alla crescita registrata nel mercato nordamericano.
Nonostante questi risultati positivi, Andy Jassy ha adottato un tono prudente per le previsioni future, dichiarando: “Nessuno di noi sa esattamente dove i livelli dei dazi arriveranno e quando finiranno”. Per il trimestre in corso (aprile-giugno 2025), Amazon prevede ricavi compresi tra i 159 e i 164 miliardi di dollari. Per lo stesso periodo, l’azienda ha dichiarato di prevedere, l’azienda ha dichiarato di prevedere un utile operativo compreso tra 13 e 17,5 miliardi di dollari, ovvero una crescita tra il 7% e l’11% rispetto al secondo trimestre del 2024. Le cifre risultano però inferiori alle attese degli analisti, che si aspettavano 17,8 miliardi di dollari.
Forte crescita per Aws
Un altro segmento che ha spinto i ricavi di Amazon è la divisione Amazon Web Services (Aws), che ha visto un notevole aumento del 17%, raggiungendo 29,3 miliardi di dollari. Aws continua a rappresentare un pilastro fondamentale della redditività dell’azienda, mostrando una crescita robusta nonostante le sfide macroeconomiche.
Passando ai profitti, Amazon ha raggiunto un reddito operativo di 18,4 miliardi di dollari, con un incremento del 20,3% rispetto all’anno precedente, un segnale positivo che indica un miglioramento dell’efficienza operativa. Se analizziamo il dato per regioni, il reddito operativo della divisione Nord America è stato di 5,8 miliardi di dollari, con una crescita del 16%, mentre nel resto del mondo l’utile operativo è aumentato dell’11,1%, raggiungendo 1 miliardo di dollari.
Infine, Aws ha visto un ulteriore miglioramento nella sua redditività, con un reddito operativo di 11,5 miliardi di dollari, segnando un incremento del 22,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, sottolineando come la divisione si conferma cruciale per i margini complessivi di Amazon.
L’impatto dei dazi
Amazon e la Cina sono strettamente legate; basti considerare che circa il 60% delle vendite online di Amazon proviene da venditori terzi e molti di questi si riforniscono dalla Cina. Questi venditori, che hanno cercato finora di assorbire l’impatto delle nuove tariffe, potrebbero però trovarsi in difficoltà a lungo termine nel far fronte a ulteriori aumenti. In risposta ai maggiori costi di importazione, alcuni di questi venditori hanno già alzato i prezzi e ridotto la spesa pubblicitaria.
Negli ultimi giorni sono circolate voci secondo cui Amazon avrebbe voluto indicare l’impatto dei dazi sui prodotti venduti sulla piattaforma. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, aveva definito la mossa “un atto ostile e politico”; secondo quanto riportato dalla Cnn, il presidente Trump avrebbe chiamato personalmente Bezos per lamentarsi del piano.
Amazon ha poi negato di voler aggiungere i dazi al suo sito di e-commerce principale. “Il team che gestisce il nostro negozio Amazon Haul a bassissimo costo ha preso in considerazione l’idea di elencare i costi di importazione su alcuni prodotti – ha dichiarato il portavoce di Amazon, Tim Doyle, in una nota -. Questa iniziativa non è mai stata approvata e non accadrà”.