All in su Tesla, anche Morgan Stanley si converte. L’auto è solo l’apripista per il dominio futuro di un colosso dalle sei teste

Morgan Stanley torna bullish sul titolo Tesla la prima volta in più di tre anni e scatena un’ulteriore rally a Wall Street sul colosso delle auto elettriche. Ieri Tesla ha guadagnato oltre il 10% balzando a 486 $ (massimo intraday a 496$), avvicinando ulteriormente i top storici toccati a fine agosto in area 500 dollari. Da inizio anno il titolo Tesla segna un balzo record di +481%.
Già martedì Tesla aveva sfrecciato a Wall Street con oltre +8% sull’onda della notizia che a partire da lunedì 21 dicembre entrerà a far parte dell‘indice S&P 500.
I buy di oggi guardando a 10/20 anni
Come sottolinea il Financial Times, il mantra attuale a Wall Street per spiegare le quotazioni stratosferiche dicerti titoli è non pensare a quello che un’azienda è adesso, ma a quello che potrebbe diventare e poi aggiungi 10 anni. Così ha fatto Goldman Sachs sul produttore cinese di auto elettriche Nio, che ha calcolato il suo obiettivo di prezzo per NIO basandosi sugli utili previsti per il 2030.
Ragionamento simile quello che fa Morgan Stanley per Tesla. “Valutarla solo sulle vendite di auto ignora le molteplici attività incorporate all’interno dell’azienda”, rimarca Morgan Stanley che ha aumentato il suo target price sulla società guidata da Elon Musk del 50% a 540 dollari.
La valutazione della casa d’affari Usa include molteplici diramazioni dell’attività di Tesla, dai servizi di rete allo stoccaggio di energia e le attività assicurative.. Tesla è vista come un “profondo cambiamento di modello ” dalla vendita di automobili alla generazione di ricavi da software e servizi ad alto margine.
Le sei frecce nell’arco di Musk
Nel dettaglio Morgan Stanley, che meno di due anni fa era molto scettica sul titolo indicando addirittura un target a 10$ nello scenario peggiore, adesso assegna una valutazione a ogni attività di Tesla con l’auto che rappresenta meno della metà del totale del valore.
A Tesla Auto è infatti dato un valore di $ 254 per azione prevedendo a che nel 2030 arrivi a 3,8 milioni di unità vendute dalle 500.000 crica nel 2020). La valutazione implica 24,4 volte il 2022 EV/ebitda o 12,6 volte il 2025 EV/ebitda.
A Tesla Energy è dato un valore di $ 12 per azione con orizzonte che in questo caso arriva addirittura a 20 anni. La stima è di 607 MW di solare dispiegato (dai 179 MW di oggi) e 11,8 GWh di storage distribuiti entro il 2030 (da 2,1 GWh di oggi). CAGR dei ricavi del 13% dal 2019 al 2040. Margini lordi del 25,0% entro il 2030. WACC del 9,5%. Terminal Growth Rate (TGR) del 4,0%. La valutazione implica 30,5x 2022 EV / ebitda o 19,2x 2025 EV / ebitda.
La parte assicurazioni di Tesla è valutata $ 15 per azione ipotizzando una penetrazione del 18% di Tesla Insurance dai suoi veicoli in servizio con margini di sottoscrizione del 14% nel 2030. La valutazione implica 28 volte il 2025 EV/vendite poiché l’attività è ancora nelle prime fasi di lancio.
Tesla Mobility/Ride sharing è assegnato un valore di $38. Morgan Stanley suppone che la flotta di “robotaxi” salga a oltre 500.000 entro il 2030 (2,3% del parco auto Tesla totale). La valutazione implica 7,8 volte 2025 EV/vendite.
I servizi di rete Tesla sono l’arma più potente in prospettiva con un valore di $ 164 per azione su un orizzonte a 20 anni. “Presumiamo una flotta connessa di 12 mln di auto entro il 2030 (tasso di penetrazione del 60%) con ARPU di $ 100 entro il 2030”, indica MS che vede un ebitda margin del 60% al 2030. La valutazione implica 36,3x 2025 EV/vendite o 60,5x 2025 EV/ebitda o 0,42x 2025 EV / vendite a crescita (0,92x 2022 EV / vendite a crescita).
Infine, Tesla come fornitore di terze parti ($ 58 per azione). La stima è che le spedizioni di propulsori EV di terze parti da 2,5 mln abbiano un ebitda margin del 20%.