Ipo Saudi Aramco, El-Erian: “comprerei le azioni a qualsiasi prezzo”. Tra qualche ora lo sbarco a Riyad
Il successo, tra gli investitori retail dell’Arabia Saudita, è stato a livelli record: gli investitori istituzionali, invece, freddati anche dal caso Khashoggi, hanno snobbato senza farsi tanti problemi l’Ipo tra le più attese del decennio: quella di Saudi Aramco. C’è però un investitore straniero, sicuramente non uno dei tanti, che ammette che non ci penserebbe due volte ad acquistare i titoli del colosso petrolifero numero uno al mondo: si tratta dell’ex Pimco Mohamed El-Erian che, intervistato dalla Cnbc, ha affermato che, se l’azione fosse quotata su un listino estero, senza alcun dubbio la acquisterebbe. La dichiarazione è stata rilasciata qualche ora prima del debutto ufficiale dell’azione Saudi Aramco sul listino benchmark della borsa saudita, ovvero l’indice azionario Tadawul. Debutto atteso per la giornata di domani, mercoledì 11 dicembre.
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Alla domanda che gli è stata posta in occasione della conferenza SALT indetta ad Abu Dhabi – se acquisterebbe o meno l’azione di Saudi Aramco – El-Erian, responsabile della divisione di consulenza economica di Allianz, ha risposto in modo entusiasta – così riporta la la CNBC . “Yes”, ovvero “sì”.
L’operazione si è già confermata, in base ai primi numeri rilasciati, l’Ipo più grande della storia, valutata $25,6 miliardi, più dei $25 miliardi dei finanziamenti raccolti dal colosso cinese dell’e-commerce, Alibaba, nel 2014, in occasione della prima Ipo lanciata a New York (la seconda Ipo di Alibaba è stata lanciata di recente all’Hang Seng, indice benchmark di Hong Kong).
Sul mercato sarà piazzato l’1,5% del capitale di Saudi Aramco. In corrispondenza del prezzo di collocamento, l’Ipo valuta il colosso 1,7 trilioni di dollari.
El-Erian, che è stato scelto da Aramco come consulente informale dell’Ipo all’inizio del 2018, ha aggiunto che: “Non importa a quale prezzo, acquisterei Saudi Aramco al prezzo di collocamento dell’Ipo”.
Lo scorso giovedì il gigante saudita ha annunciato di aver prezzato il collocamento a 32 riyal (l’equivalente di 8,53 dollari) per azione, nella parte alta della forchetta di prezzo indicata in precedenza.
L’atteggiamento degli investitori istituzionali nei confronti di Aramco non è stato finora entusiasta come quello mostrato da El-Erian, il cui giudizio obiettivo potrebbe tra l’altro essere messo in discussione, proprio a causa del suo ruolo di consulente informale dell’operazione.
Più volte rimandata, l’Ipo di Saudi Aramco è tornata a essere considerata un miraggio lo scorso settembre, quando due maxi raffinerie del gruppo – di cui una è l’impianto di produzione principale del gigante – sono state colpite da un attacco che, secondo Riyad e Washington, sarebbe stato orchestrato dall’Iran (Teheran ha negato ogni responsabilità).
L’attacco ha messo fuori gioco la metà della produzione petrolifera dell’Arabia Saudita, innescando un balzo dei prezzi del petrolio del 20% con la riapertura dei mercati.
Aramco ha smentito tuttavia le previsioni più nefaste, riuscendo a recuperare i livelli di produzione più velocemente di quanto atteso dai mercati, riportando così le quotazioni petrolifere ai livelli precedenti l’attacco nel corso della stessa settimana. Secondo El-Erian, proprio questa sua capacità ha conferito al gigante maggiore credibilità e prestigio.
“Aramco è stata messa alla prova e ha mostrato un’abilità ingegneristica che chi conosce bene la società ammirerà e apprezzerà”. La parola, a questo punto, al mercato.