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Quattroruote, case automobilistiche sotto esame

7 Febbraio 2007 15:42

Storie contrastanti giungono dal settore automobilistico. All’indomani del cambio ufficiale della guardia tra Jean-Martin Folz e Christian Streiff al volante di Psa (Peugeot-Citroën), sono arrivate le prime grane sulla scrivania del neo presiedente, ex dirigente di Aibus. Il gruppo Psa ha, infatti, chiuso l’esercizio 2006 con un utile netto in flessione dell’83% a 176 milioni di euro. Un risultato su cui ha pesato come un macigno, da un lato, la svalutazione di alcuni asset e dall’altro, il calo delle vendite nel mercato europeo. Mentre i ricavi consolidati si sono attestati a 56,59 miliardi di euro, in linea con quelle del 2005.


Un inizio 2007 sottotono anche per il gruppo Bmw che supera la Mercedes Car Group ma con una crescita delle consegne inferiore alla rivale. Sul fronte vendite, la marca Bmw ha messo a segno un modesto + 3%. Peggio è andata alla vettura sui cui il gruppo tedesco puntava molto: la Mini di seconda generazione ha registrato una contrazione del 12,3%. Secondo il costruttore tedesco il calo delle consegne è da collegare al fatto che il nuovo modello sarà disponibile sul mercato americano solo a partire dal mese di febbraio. Anche se il 2007 non è partito sotto i migliori auspici, per l’anno in corso il costruttore teutonico ha dichirato che le stime prevedono consegne record per tutti e tre i marchi della casa, Bmw, Mini e Roll Royces, per un totale di 1,4 milioni. Un ottimismo riposto nel lancio di nuovi modelli: Serie 3 Cabrio, la nuova Serie 5, la nuova Serie 1 e la nuova X5.


La regina delle quattroruote rimane ancora la giapponese Toyota. La sua corsa è inarrestabile e i risultati annuali ne sono la riprova. Il gruppo automobilistico nipponico ha archiviato la terza trimestrale, chiusa al 31 dicembre 2006, con un fatturato in crescita del 15,2% a 6.147 miliardi di yen. Progresso più contenuto sul fronte utili che si sono attestati a 426,7 miliardi di yen, un aumento del 7,3% rispetto ai 397,5 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno. Il colosso delle quattroruote giapponese  ha poi riportato un utile operativo di 574,7 miliardi di yen, in progresso del 19%. Nell’ultimo quarto del 2006 Toyota Motor ha beneficiato soprattutto della buona performance delle vendite negli Stati Uniti e in Europa, mentre in Asia ha subito un calo nell’ordine di 13mila veicoli.


Continuano a navigare in acque agitate Chrysler e Nissan. A Tokyo, il titolo della casa automobilistica nipponica ha cominciato male l’ottava con uno storno di circa otto punti percentuali. L’azione del terzo produttore di auto del Sol Levante ha risentito dell’allarme utili lanciato dal vertice della società controllata dalla francese Renault.
E per la prima volta dal 1999, anno della fusione tra Nissan e Renault, la bacchetta magica di Carlos Ghosn, numero uno della casa automobilistica transalpina e artefice delle nozze, ha perso i suoi poteri. Ghosn è stato infatti costretto a lanciare, venerdì scorso, un warning sui profitti.


Buone nuove non arrivano nemmeno da Oltreoceano. Il gruppo Chrysler si appresta a tagliare di circa 10mila posti di lavoro. Si tratta delle ennesime vittime della crisi del settore auto in Nord America, una crisi che sembra non voler finire. Ma non solo. Stando alle indiscrezioni riportate dalla stampa statunitense, Chrysler sarebbe prossima ad annunciare anche la chiusura di tre impianti, situati a Newark, Delaware e Detroit.