Notizie Notizie Mondo Wall Street deraglia ai minimi 2018, paura Fed, Trump tuona. Verso peggior dicembre dal 1931

Wall Street deraglia ai minimi 2018, paura Fed, Trump tuona. Verso peggior dicembre dal 1931

17 Dicembre 2018 22:25

Avvio di settimana shock per Wall Street con le parole di Donald Trump sulla Fed che hanno gettato ulteriore benzina sul fuoco in attesa del nuovo rialzo dei tassi che la banca centrale Usa si appresta a effettuare nell’ultimo meeting dell’anno, il 19 dicembre. Gli investitori temono che l’azione della Federal Reserve pesi sulla crescita in un’economia già preoccupata dalle tensioni sui dazi e dal possibile shutdown.

L’affondo di Trump contro la Fed

Il presidente Donald Trump su Twitter ha tuonato contro la Federal Reserve che in settimana potrebbe annunciare un nuovo rialzo dei tassi di interesse. “E’ incredibile che con un dollaro molto forte e con un’inflazione virtualmente inesistente, con il mondo che sta esplodendo intorno a noi, con Parigi che brucia e la Cina che rallenta di molto, la Fed stia anche solo pensando a un altro rialzo dei tassi” così l’ex tycoon.

Se la Fed alzasse i tassi mercoledì si tratterebbe del quarto rialzo del 2018. Per il prossimo anno le attese del mercato si stanno spostando a due soli rialzi rispetto ai tre precedentemente previsti.

Dicembre nero

L’indice S&P 500 ha chiuso sui nuovi minimi annui, per la precisioni sui minimi da ottobre 2017. Ora più della metà delle azioni dell’indice si trovano in mercato orso (oltre -20% dai massimi a 52 settimane), a dimostrazione di quanto sia stato ampio il calo. Nel dettaglio lo S&P 500 ha ceduto oggi il 2,1% e se finisse così il mese di dicembre (calo di oltre il 7%) sarebbe il peggior ultimo mese dell’anno dal lontanissimo 1931. 

Anche Google entra in mercato orso, petrolio affonda ancora

Nuovo bagno di sangue tra i titoli FAANG, con Amazon giù del 4,46%, sui minimi a circa 7 mesi, e Alphabet (Google) di quasi il 2,5%. Proprio Google era l’unico dei 5 titoli FAANG a non essere ancora entrato in mercato Orso. Tra le big di Wall Street ha pagato dazio oggi anche Microsoft cedendo quasi il 3%, uno dei titoli maggiormente resistenti in questi due mesi e mezzo di forti cali dell’azionario. Microsoft ha visto la capitalizzazione scendere sotto la soglia degli 800 miliardi di dollari, comunque davanti ad Apple come maggiore società di Wall Street per market-cap.

In aggiunta oggi è andato in scena l’ennesimo scivolone del petrolio: il Wti è sceso di slancio sotto i 50 dollari al barile., con un calo giornaliero arrivato fino a -4%. Per il petrolio si tratta dei nuovi minimi a oltre un anno.