Notizie Notizie Italia Spread si riallarga e Piazza Affari soffre. BTP Italia cerca riscatto finale

Spread si riallarga e Piazza Affari soffre. BTP Italia cerca riscatto finale

22 Novembre 2018 09:58

tornano le vendite oggi su Btp e Piazza Affari. Dopo il rally di ieri sull’aprirsi di spiragli di trattativa tra Italia e Ue nonostante la bocciatura della legge di bilancio, oggi gli investitori tornano a girare le spalle all’Italia. L’indice Ftse Mib cede l’1,03% a quota 18.535 punti. Pesanti le banche con tonfo del 3% per Banco BPM, ieri protagonista di un rally di oltre il 7% sul ritorno dell’ipotesi di deal con Cattolica. Cede oltre l’1,5% Unicredit mentre Intesa scende dell’1,3%. Tra i pochi segni più si segnala Campari (+1,3%).

Sull’obbligazionario lo spread è in allargamento a 315 pb, con rendimento del Btp decennale al 3,52%. Mercoledì lo spread Btp-Bund si era portato a un massimo a 336 pb.

Oggi Wall Street chiusa per il Thanksgiving Day con volumi che in Europa solitamente scendono in coincidenza con tale festività statunitense.

In Italia chiude il BTP Italia con la giornata riservata agli investitori istituzionali. Ieri la terza e ultima giornata dedicata agli investitori retail ha raccolto richieste per soli 140,6 milioni di euro portando il totale a 863 milioni di euro, ben lontana dagli oltre 4 miliardi di euro raccolti dai risparmiatori retail nell’ultima edizione di maggio. La nuova emissione vede la scadenza tornare a 4 anni con cedola minima garantita dell’1,45%.

A frenare gli investitori è stato certamente la fragilità attuale dell’Italia, non compensata da una cedola decisamente più ricca rispetto a quella delle ultime emissioni. Davide Iacovoni, direttore generale del Tesoro per la gestione del debito pubblico, ieri sera ha ammesso che la domanda ha deluso le attese, complice l’assenza dell’importante sostegno del segmento dei risparmiatori più facoltosi.

La fase dedicata agli investitori istituzionali si chiuderà oggi alle ore 11. Al termine della stessa, sulla base delle condizioni di mercato, il Tesoro fisserà il tasso cedolare (reale) annuo definitivo. Non è escluso che la cedola definitiva venga alzata.

“Se non arriva un po’ di domanda sarà dura far raggiungere all’emissione un quantitativo tale da renderla liquida sul mercato. Sospetto che il Tesoro avrà fatto un po’ di moral suasion sulle banche”, argomenta Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr.