Notizie Notizie Mondo SOS da valute emergenti. Effetto domino lira turca, rand e rupia indiana sotto attacco

SOS da valute emergenti. Effetto domino lira turca, rand e rupia indiana sotto attacco

13 Agosto 2018 15:39

Lira turca in caduta libera, l’alert è su quello che accadrà ora alle altre valute emergenti. L’effetto contagio è già sotto gli occhi di tutti, mentre in Turchia le tensioni finanziarie e politiche vengono rinfocolate dalle minacce che tuonano dagli uomini del presidente Erdogan.

Tra le novità delle ultime ore, l’inchiesta lanciata dal procuratore capo di Istanbul contro, riporta l’agenzia statale Anadolu Agency “chiunque metta in atto azioni che minaccino la sicurezza economica”.

In via separata, l’Autorità di controllo sui mercati di Ankara ha avvertito che “chiunque riporti notizie ingannevoli, false e sbagliate” su società quotate in Borsa, banche e altre entià finanziarie che potrebbero condizionare le decisioni degli investitori potrebbe essere multato o condannato fino a cinque anni di prigione”.

L’intervento della banca centrale turca – che ha comunque le mani legate da Erdogan, che vede come fumo negli occhi qualsiasi rialzo dei tassi di interesse (proprio la misura che forse più di tutte potrebbe mettere in sicurezza la lira) – è riuscito a smorzare per un po’ le tensioni, facendo risalire la lira a 6,50 verso il dollaro. Tuttavia, la valuta è tornata a perdere terreno proiettandosi di nuovo verso la soglia a quota 7 sul dollaro, dopo essere volata fino alla soglia temuta per il destino del sistema bancario da Goldman Sachs. Gli smobilizzi hanno fatto crollare la moneta di quasi -25% in due sole sessioni.

L’effetto contagio sulle altre valute emergenti è stato inevitabile. A soffrire di più è stato soprattutto il rand sudafricano, che è capitolato oggi di oltre -10% sul dollaro, prima di segnare una lieve ripresa a 14,51 nei confronti del biglietto verde. Il valore si aggira in ogni caso attorno ai minimi dal 2016.

Reuters parla inoltre della rupia indiana che ha testato il minimo record di sempre a 69,62 per dollari, prima di recuperare a 69,695  dopo la mossa della banca centrale turca.

Così ha commentato in una nota Hussein Sayed, responsabile strategist dei mercati per FXTM:

Il sentiment risk-off si è diffuso in altri mercati, con il rand sudafricano che è crollato più del 10% lunedì, scendendo al minimo in due anni a 15,32 per dollaro. Il peso argentino e il rublo russo si sono confermati tra le altre valute emergenti peggiori”.

Non solo valute emergenti: forti scossoni hanno colpito in generale anche gli altri asset dei mercati emergenti, inclusi gli ETF.

L’iShares MSCI Turkey ETF (ticker TUR) sta capitolando del 12% circa, dopo aver subito nella sessione di venerdì il tonfo più forte in una seduta dal 15 ottobre del 2008. Stando ai dati di FactSet, l’ETF ha perso il 57% dall’inizio del 2018 e, se scenderà anche al di sotto della soglia a quota 19, rischierà di testare il valore di chiusura peggiore dal novembre del 2008.

Giù anche l’iShares Brazil ETF, che dall’inizio dell’anno ha perso più del 16% del suo valore. Sotto pressione il real brasiliano, a quota 3,8583 sul dollaro, rispetto ai 3,8642 dello scorso venerdì. Tra gli altri fondi, in flessione di oltre il 3% l’iShares MSCI Mexico ETF. La performance dall’inizio dell’anno è in questo caso positiva, anche se di poco (+0,7%). Il peso messicano cede a 19,2446, contro i 18,9109 di venerdì.

Il rublo, che ha toccato  la scorsa settimana il valore più basso in due anni scontando l’imposizione di ulteriori sanzioni da parte degli Stati Uniti, rimane debole nei confronti del dollaro, attorno a 68,174 per dollaro.

Un indice più ampio che monitora il trend dei mercati emergenti, ovvero il Vanguard Ftse Emerging Markets ETF, soffre un ribasso dell’1% circa, e dall’inizio dell’anno ha perso il 7,7%.