Notizie Lavoro Social network: usarli al lavoro è giusto o no?

Social network: usarli al lavoro è giusto o no?

17 Luglio 2012 15:16

Facebook in ufficio, sì o no? Kelly Service – azienda specializzata in consulenza per le risorse umane – lo ha chiesto con il Kelly Global Workforce Index(TM) a un panel di 170 mila lavoratori di 30 Paesi, di cui 5 mila italiani, domandando loro che impatto abbia l’uso dei social network durante l’orario di lavoro. Dalla ricerca è emerso che solo un lavoratore su cinque approva l’uso di questo titpo di siti internet, mentre il 41% degli intervistati sostiene che i social network in ufficio abbiano un impatto negativo sulla produttività e che la commistione tra aspetti privati e professionali, generata dall’utilizzo di questi strumenti, potrebbe causare problemi sul posto di lavoro.
Tra coloro che ritengono accettabile l’utilizzo dei social media in ufficio, è maggiore il numero di lavoratori con profili specializzati e qualificati (24%) rispetto a quelli meno qualificati (16%).
La ricerca ha evidenziato i diversi fattori che condizionano i lavoratori di oggi, tra i quali la diversità geografica e generazionale, ponendo l’accento sulle tre principali generazioni: Y (19-30 anni), X (31-48) e Baby Boomer (49-66).
Nel contesto italiano, risulta che, tra coloro che ritengono accettabile l’utilizzo dei social media per uso personale durante il lavoro, il 25% appartiene alla generazione Y, il 20% alla generazione X e il 17% ai Baby Boomer.
In particolare, quasi un quarto (24%) considera questi strumenti validi per condividere opinioni lavorative con amici e colleghi. Nella fattispecie, la regione italiana più incline a questo approccio è la Sicilia (34%), mentre secondo il 67% dei laziali non è corretto scambiare opinioni relative a questioni lavorative attraverso i social media.
Solo al 6% dei dipendenti è stato esplicitamente richiesto di non utilizzare i social media sul luogo di lavoro: la regione in cui questa richiesta ha avuto maggiore incidenza è la Liguria, col 9% di risposte affermative.
Un dato interessante che emerge dalla survey riguarda la possibilità dei potenziali datori di lavoro di visionare le pagine del candidato sui social network prima di decidere sull’assunzione: è lecito? La risposta è negativa per il 55% degli intervistati italiani e, specificamente, la regione in cui il diniego è più marcato è la Puglia (64%), seguita da Campania (61%) e Calabria (59%).
Inoltre, si conferma la tendenza a scegliere il canale dei social network per la ricerca di un nuovo posto di lavoro, come attestato dal 23% degli intervistati, che predilige questo mezzo rispetto ai metodi tradizionali come giornali, siti online ed agenzie di reclutamento.