GBP/USD al test di una zona di resistenza chiave. Cruciali mosse BoE ed elezioni
La sterlina britannica (GBP) sta attraversando una fase di rafforzamento rispetto al dollaro Usa (USD), beneficiando del significativo ridimensionamento delle probabilità di mercato che la Bank of England (BoE) inizi a tagliare i tassi di interesse nei prossimi mesi.
Come spiegano gli analisi di Intesa Sanpaolo, “Oggi tali probabilità sono scese a 8-28-60% su giugno-agosto settembre da 56-92-100% di lunedì scorso, attestandosi a 96% su novembre per raggiungere il 100% solo su dicembre. In presenza di pochi spunti di rilievo sul fronte domestico questa settimana (credito al consumo venerdì atteso in calo e qualche discorso BoE) la sterlina dovrebbe muoversi perlopiù seguendo i driver di dollaro, tendenzialmente stabilizzandosi nel range attuale o cercando di consolidare, a meno di sorprese verso l’alto dai dati Usa che potrebbero parzialmente indebolirla”.
Il punto tecnico su GBP/USD
Dal punto di vista grafico, il cross sterlina britannica/dollaro americano sta attraversando una fase di compressione, definita dalla trendline rialzista (linea azzurra) costruita sui minimi di ottobre 2023 e aprile 2024 e dalla trendline ribassista (linea viola) descritta dai massimi di luglio 2023 e marzo 2024. In particolare, dal massimo di metà luglio a 1,3142, il cambio valutario ha subito una violenta fase di correzione fino a toccare il minimo a 1,2037. Il successivo rimbalzo è sfociato in una sorta di fase laterale nel trading range compreso tra 1,2887 (top toccato l’8 marzo) e 1,2297 (bottom raggiunto il 22 aprile).
Da quest’ultimo livello, il cross valutario ha impostato una risalita con il test odierno della resistenza a 1,2763 che, se superata insieme al break della suddetta trendline ribassista in viola, potrebbe aprire la strada verso 1,2887 e 1,2996. Al ribasso, invece, la rottura del supporto a 1,2644 potrebbe innescare discese con primo target 1,253 e poi 1,2446. Tuttavia, la posizione dell’indice di forza relativa (RSI) a 14 periodi si trova a 68, vicino alla zona di ipercomprato (70), indica che potrebbe esserci una pressione di vendita a breve termine se il prezzo non riuscirà a superare le resistenze chiave.
Ultimo valore: 1,277.
Supporti: 1,2644; 1,253; 1,2446.
Resistenze: 1,2763; 1,2887; 1,2996.
Voto anticipato nel Regno Unito il 4 luglio
Dopo le dichiarazioni del premier britannico, Rishi Sunak, che in conferenza stampa ha annunciato lo scioglimento anticipato della legislatura, il Regno Unito è entrato in piena campagna elettorale. Tutti i leader dei principali schieramenti politici sono scesi in campo e l’esito di questa tornata elettorale resta ancora incerto. I conservatori da tempo perdono consensi a favore dello schieramento laburista e tra gli analisti sono in molti a ritenere che le elezioni anticipate siano una strategia politica mirata a limitare i danni. I sondaggi danno il partito conservatore sotto di 20 punti percentuali rispetto all’opposizione laburista.
“Niente grandi fuochi d’artificio per il 4 luglio. Non ci aspettiamo che le elezioni generali del Regno Unito abbiano una grande influenza sulla sterlina nel breve termine. Il partito laburista è in testa nelle medie dei sondaggi di circa 20 punti percentuali rispetto ai conservatori. Inoltre, i venti politici sembrano favorire legami un po’ più stretti con l’Unione Europea (in netto contrasto con l’attenzione verso la Brexit degli ultimi cicli elettorali) che dovrebbe aiutare a sostenere marginalmente la sterlina, ma ancora una volta non è una novità” afferma gli analisti di Goldman Sachs.
“Ancora più importante nel breve termine, il rafforzamento dell’inflazione dei servizi indicato nel critico rapporto di aprile aveva già spostato le aspettative per il ciclo di tagli della BoE ad agosto. Ciò rafforza la nostra convinzione che la politica monetaria almeno non rappresenterà un ostacolo per la valuta in questo momento. Migliori dati sull’attività in tutta Europa dovrebbero aiutare, ma la valuta rimane sensibile alle prospettive dei tassi globali. I dati sull’inflazione più solidi dovrebbero sostenere la sterlina” concludono gli esperti della banca Usa.