Notizie Notizie Italia Piazza Affari: i numeri del 2016, scambi in aumento ma performance debole

Piazza Affari: i numeri del 2016, scambi in aumento ma performance debole

30 Dicembre 2016 15:20

Piazza Affari chiude il 2016 con scambi in aumento, ma una debole performance. A poche ore dalla chiusura dell’ultima seduta dell’anno, l’indice Ftse Italia All Share registra un calo di oltre il 9% (max annuale 22.770 il 5 gennaio; min 16.619 il 27 giugno). L’indice Ftse Mib evidenzia un calo di circa 10 punti percentuali (max annuale 20.983 il 5 gennaio; min 15.104 il 27 giugno 2016). All’interno del mercato azionario il segmento Star si è distinto per una performance migliore rispetto agli indici principali: l’indice Ftse Italia Star in leggera crescita su base annua con un +2% circa (max annuale 26.625 il 23 dicembre 2016).

La capitalizzazione complessiva delle società quotate si attesta a 524,9 miliardi di euro, pari al 31,8% del Pil. Gli scambi di azioni hanno raggiunto una media giornaliera di 2,5 miliardi di euro con 297mila contratti, in aumento del 6% rispetto all’anno prima. Il massimo giornaliero per contratti e controvalore scambiato è stato raggiunto il 24 giugno, il giorno successivo al referendum sulla Brexit, con 6,5 miliardi di euro e 767.551 contratti scambiati. Tra i titoli, le banche sono state protagoniste sul listino milanese: Intesa San Paolo è stata l’azione più scambiata per controvalore, con un totale di 78 miliardi, mentre Unicredit è stata la più scambiata in termini di contratti con 5,8 milioni di contratti.

Secondo la fotografia scattata da Borsa Italiana, nel 2016 si contano 387 società quotate a Piazza Affari. Durante l’anno sono avvenute 14 Ipo, di cui 3 su Mta (Technogym, Coima RES ed Enav) e 11 sul listino Aim Italia, in calo rispetto alle 27 nel 2015 e 26 nel 2014. Le 14 società che si sono quotate sui mercati di Borsa Italiana attraverso Initial Public Offering in fase di collocamento hanno raccolto oltre 1,4 miliardi.
E ancora, nel 2016 sono state 16 le Opa, per un controvalore di 2,5 miliardi. Le società revocate sono state 19.