Notizie Notizie Italia MPS sfuggerà al bail-in? Vestager: passi in avanti ma necessari tagli dolorosi

MPS sfuggerà al bail-in? Vestager: passi in avanti ma necessari tagli dolorosi

18 Maggio 2017 15:29

Incubo nuovi tagli per i dipendenti di Mps.

Mentre si continua ad aspettare il verdetto della Bce e dell’Ue sulla richiesta di ricapitalizzazione precauzionale avanzata dalla banca, l’Europa dei falchi avanza maggiori pretese sulle banche italiane.  E Margrethe Vestager, commissario Ue alla Concorrenza, parla della strada dei “tagli dolorosi” per la banca senese.

In un’intervista al quotidiano La Stampa, Vestager riconosce che il dossier Mps “sta facendo passi avanti”, ma chiarisce anche meglio la posizione dell’Ue nei confronti degli istituti di credito in difficoltà.

“Ogni volta che una banca ottiene aiuti di Stato sotto forma di ricapitalizzazione precauzionale, o in altri modi, dopo un burden sharing o anche dopo un bail-in in caso di risoluzione, bisogna evitare che i soldi dei contribuenti siano sprecati. Va garantita la redditività. Quindi bisogna fare in modo che entrino più soldi dal mercato oppure controllare i costi. La discussione è su entrambi i fronti”.

“Noi non chiediamo di licenziare i dipendenti, ma va tenuto in considerazione un aspetto: di solito la metà dei costi è per il personale. Quindi quando si parla di ridurre i costi si finisce sempre sul numero dei lavoratori, ma anche sugli stipendi dei dirigenti. È sempre stato così per tutti i casi simili finiti sul tavolo della Commissione dalla crisi finanziaria: circa 120 casi. E purtroppo è sempre molto molto doloroso per le persone coinvolte e per le regioni in cui ciò accade”.

In merito alle banche venete, Vestager ha affermato che “non siamo così’ avanti, ma abbiamo predisposto dei piani di lavoro che sono condivisi con tutte le parti del tavolo. E il piano avanza perché l’approccio di tutti i partecipanti è costruttivo. Non è facile ma stiamo andando avanti“. 

Le banche italiane in generale tornano nel mirino dell’Ue, come scrive anche un articolo di Andrea Greco su La Repubblica:

“Dopo l’elezione di Macron a Parigi, che ha fiaccato le gambe ai populisti d’Europa, i falchi tornano a volare sulle banche italiane“, inizia così l’articolo di Greco, che fa riferimento ai diktat che sono tornati a essere severi e alle “voci di maggiori richieste di patrimonio, e di più tagli ai costi, per Mps e i due istituti veneti da mesi sotto la lente dei vigilantes per i nulla osta dell’intervento statale nel loro capitale”.

Tra gli imperativi che arrivano da Bruxelles e Francoforte, in primis c’è quello che chiedere alle banche di ripulire i bilanci con la cessione dei crediti deteriorati.

Greco sottolinea che Siena sta per chiudere la vendita di 29 miliardi di crediti in mora” e che “a comprare sarà il fondo Atlante, investendo più di un miliardo per il 51% delle note junior”. Una mossa che tuttavia non basta: “così dovrebbe affiancarlo Fonspa, banca che coordina tutti gli acquisti di Npl del fondo e già nel 2016 eseguì la perizia sui crediti Mps, nel fallito tentativo di salvataggio con denari privati”.